La Corea del Sud vieta a Moran la macellazione dei cani

In Asia ogni anno vengono uccisi e mangiati 30 milioni di cani, lo confermano i dati raccolti dall'associazione Human Society e ben raccontati nel documentario "Eating Happiness" presentato agli Oscar l’anno scorso.

Il docufilm aveva come obiettivo quello di sensibilizzare l'opinione pubblica su quanto accade ai cani in paesi come Vietnam, Cina, Thailandia e nelle due Coree.

Ora pare che la Corea del Sud stia cercando di cambiare rotta: il sindaco di Seongnam, città dove si tiene il grande mercato di Moran, ha annunciato lo stop alle macellazioni di cani. 

A Moran viene commerciato un terzo dei cani in tutto il paese: i cani vengono scelti direttamente dai consumatori che li osservano mentre sono in gabbia e, se lo vogliono, possono chiedere di farli macellare sul posto.

Questa tradizione sta però cambiando soprattutto nelle nuove generazioni che, grazie anche alla globalizzazione e all’occidentalizzazione, considerano i cani come animali da compagnia e non come cibo.

Solo a Moran vengono commerciati 80mila cani e il sindaco Kang Won-gu-e per fermare questo commercio, ha deciso di favorire la stipula di un accordo fra i rivenditori del mercato di Moran e il governo cittadino.

Le strutture di macellazione e le gabbie verranno rimosse e il Comune di Seongnam si impegna a sostenere finanziariamente i negozi che desiderano cambiare il loro esercizio di vendita.

Le associazioni ambientaliste come la Korean Animal Welfare Association festeggiano la decisone ma affermano anche che la misura non è sufficiente: chiedono infatti che venga definito illegale l'abuso sugli animali e il fatto di considerare i cani come cibo.

Nei prossimi mesi si dovranno però monitorare costantemente i negozi a base di carne di cane nel mercato di Moran per verificare se effettivamente le macellazioni si sono fermate.

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