Curiosità e caratteristiche sul pesce blob, l'animale classificato come il più brutto del mondo.
Curiosità e caratteristiche sul pesce blob, l'animale classificato come il più brutto del mondo.Il pesce blob, il cui nome scientifico è Psychrolutes marcidus, è stato eletto l’animale più brutto del mondo. Ben nascosto nelle acque più profonde dell’Australia meridionale, Tasmania e Nuova Zelanda, in realtà si tratta di un pesce strano, ma con delle peculiarità molto sorprendenti.
Scoperto in tempi recenti, durante una spedizione oceanica al largo della Nuova Zelanda del 2003, immergiamoci subito alla scoperta di questa buffa creatura.
Pesce blob, le caratteristiche di un pesce difficile da vedere
Nel mondo marino ci sono molte creature dall’aspetto sorprendente, come il pesce mandarino o il pesce pagliaccio: entrambi famosi per la loro bellezza.
Se questi possono essere classificati come le Cenerentole dei mari, di brutte sorellastre c’è solo l’imbarazzo della scelta. Nessuno, però, raggiunge il primato del pesce blob: diventato a pieno titolo la mascotte della Ugly Animal Preservation Society.
Foto: Valentyna Smordova/123RF
Ma quali le caratteristiche del pesce blob?
Rispondere a questa domanda è difficile, in quanto di questa strana creatura si sa ancora troppo poco. Sappiamo di certo il suo colore, un crema tendente al beige, e che può arrivare a misurare tra i 30 ed i 40 centimetri. Si ritiene che la femmina possa essere più grande del maschio, ma non vi sono prove a sufficienza per ritenerla una certezza.
Il pesce triste, altro soprannome del blobfish, ha una conformazione molto curiosa. Il suo corpo è gelatinoso, le ossa sono morbide e non possiede muscoli. Tali caratteristiche lo aiutano ad aggirarsi nelle acque più profonde dell’oceano senza affaticarsi troppo.
Altre cose che sappiamo di lui sono che i suoi occhi grandi gelatinosi lo aiutano a vedere nell’oscurità e che non ha i denti. Si alimenta con qualsiasi animale commestibile che vede sul proprio cammino, prediligendo piccoli pesci, molluschi e crostacei con cui condivide l’habitat.
Ovviamente, non avendo le facoltà di masticare, il pesce blob ingerisce tutto senza spezzettarlo e ha uno stomaco con un grande potere corrosivo, il quale gli consente di sintetizzare il cibo ingerito.
Infine, sappiamo per certo che non ha la vescica natatoria: un organo che aiuta i pesci a galleggiare senza fatica alcuna.
Il pesce blob in acqua... E fuori dall'acqua!
Le immagini del pesce blob lo ritraggono come un essere gelatinoso ed informe, davvero molto brutto. Ma reggiti forte: questo è l’aspetto che vediamo noi umani.
Nel suo habitat naturale la pressione lo fa sembrare un pesce dall’aspetto normalissimo ma, man mano che viene portato in superficie, catturato dalle reti a strascico dei pescatori, la pressione dell’acqua diminuisce e il pesce blob inizia a perdere la sua forma, cominciando la trasformazione.
Questo, ovviamente, non è il tipo di pesce che i pescatori stanno cercando. Alcuni tentano di rigettarli in mare nel tentativo di risparmiargli la vita, ma non è noto se funzioni e possano sopravvivere abbastanza a lungo da tornare in profondità dopo aver perso così tanta pressione. Ad ogni modo, dato il loro aspetto deforme in superficie dovuto dalla mancanza di supporti strutturali, sembra poco probabile che sopravvivano.
Distribuzione e habitat del pesce blob
Essendo il Psychrolutes marcidus una specie ancora oggetto di numerosi studi, ad oggi non sappiamo esattamente quali siano le acque in cui nuota. Diffuso sicuramente in Australia, Nuova Zelanda e Tasmania, vive nelle profondità marine che vanno dai 400 ai 1.700 metri, dove la pressione dell’acqua è 120 volte maggiore di quella in superficie.
Si presume nuoti anche in altri luoghi del mondo, ma non si sa dove. Questo è un altro dei numerosi misteri che ruotano intorno a questa incredibile creatura.
Il pesce blob è a rischio di estinzione
Nonostante il pesce blob produca una quantità enorme di uova, circa 80.000 nell’arco della sua vita, solo una cifra compresa tra l’1 e il 2% raggiunge l’età adulta. Questa peculiarità e la pesca a strascico, che tende ad impigliarli erroneamente nelle reti, li rende inclini ad entrare negli elenchi delle specie marine a rischio estinzione e più in generale degli animali a rischio di estinzione.
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Foto di apertura di NOAA/MBARI - Wikipedia