Originario dell'estremo oriente, il tarlo asiatico è una specie di coleottero che minaccia seriamente la flora tipica del nord Italia.
Originario dell'estremo oriente, il tarlo asiatico è una specie di coleottero che minaccia seriamente la flora tipica del nord Italia.Il tarlo asiatico (Anoplophora chinensis malasiaca), avvistato in Italia per la prima volta nel 2000, costituisce una seria minaccia per i vivai di piante ornamentali sia arboree che arbustive oltre che per le coltivazioni delle piante da frutto.
Che cos’è il tarlo asiatico
L'Anoplophora chinensis è un coleottero originario dell'Estremo Oriente considerato molto nocivo per i nostri ecosistemi urbani e forestali. Si tratta di un insetto xilofago cioè che si nutre di legno: in particolare prende di mira una cinquantina di piante arboree tra cui l’acero, il pioppo, il pero, il platano, la quercia e molte altre.
Come riconoscere il tarlo asiatico
Foto:Zhang YuanGeng-123RF
Questo tarlo del legno è lungo tra i 20 e i 40 mm ed è di colore nero brillante con riflessi metallici e con delle macchie bianche sulle elitre. Osservando le immagini del tarlo asiatico è possibile notare che la sua testa presenta due lunghe antenne di colore blu scuro: nei maschi sono lunghe anche il doppio del corpo, mentre nelle femmine lo sono di poco.
Le uova del tarlo asiatico
Le uova di questo coleottero, simili a chicchi di riso di forma allungata, vengono deposte all'interno della corteccia di giovani piante. Dalle uova nascono le larve, dotate di potenti mandibole in grado di scavare all'interno del tronco. L'Anoplophora chinensis, come tutti i tarli della famiglia dei Cerambicidi, produce un inconfondibile rumore nel legno che è dovuto ai continui sfregamenti dell’apparato boccale sul legno di cui si nutre.
Perché il tarlo asiatico è pericoloso
Il tarlo asiatico è considerata una specie aliena che minaccia i nostri escosistemi, in particolare rappresenta un gravissimo problema per i produttori di piante ornamentali in vivaio e per le piante di latifoglie che caratterizzano la tipica flora del nord Italia, soprattutto delle zone boschive protette.
Cosa fare se c’è un’infestazione di tarlo asiatico
Laddove si presenta il sospetto di un’infestazione di tarlo asiatico, occorre subito effettuare una segnalazione ai Servizi Fitosanitari Regionali di competenza o in alternativa al proprio comune di appartenenza. La segnalazione è importante per consentire di dare inizio al programma di difesa chimica con insetticidi efficaci contro i tarli e di difesa meccanica, cioè con l’abbattimento e la distruzione delle piante colpite.
Il tarlo asiatico in Lombardia
Il tarlo asiatico è stato avvistato per la prima volta in Lombardia, prima all'interno del territorio comunale di Parabiago e poi in una ventina di altri comuni lombardi: è proprio la zona dell’Altomilanese ad essere la più colpita in assoluto da questo tarlo del legno. Probabilmente questo insetto originario del Giappone è arrivato in Italia attraverso l'importazione di qualche bonsai infestato dalle larve oppure da pallets o casse prodotte con legno di latifoglie in cui erano annidiate le larve.
Foto apertura: David Hansche-123RF