Altri animali
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Animali esotici per esigere il pizzo

I sequestri del corpo Forestale dello Stato portano alla luce lo sfruttamento di animali esotici come coccodrilli e tigri da parte dei boss criminali. 

I sequestri del corpo Forestale dello Stato portano alla luce lo sfruttamento di animali esotici come coccodrilli e tigri da parte dei boss criminali. 

Niente più proiettili o bombe per estorcere il pizzo ma un alligatore che nelle intenzioni degli aguzzini doveva terrorizzare imprenditori e commercianti che non pagavano.

E’ questo un episodio risalente al 2009 e che ha oramai fatto storia ma che è esemplificativo dell’uso che i criminali fanno degli animali esotici.

Clan mafiosi e camorristici ostentano animali pericolosi come tigri e leoni per sottolineare il proprio potere e la propria forza.

E’ quanto emerge dai sequestri effettuati dal corpo Forestale dello Stato e che indicano come dagli anni ’80 ad oggi il traffico di animali pericolosi ha raggiunto livelli spaventosi.

Si tratta di un fenomeno in ascesa che oltre a tigri, coccodrilli e macachi riguarda anche i serpenti i grandi boa costrittori, ma soprattutto l’anaconda e il serpente a sonagli.

Sul mercato nero questi animali esotici vengono valutati tra i 3 e i 5mila euro ma il vero valore per la criminalità organizzata è rappresentato dalla potenza intimidatrice: più raro è l’animale e più un boss risulta onnipotente agli occhi degli affiliati.

Per fare arrivare questi rari esemplari i rischi da correre sono molti e i prezzi variano dai 500 euro per un boa ai 30 mila euro per importare la tigre siberiana.

Anche se detenere serpenti, tartarughe e pappagalli non sempre è illegale è comunque necessario avere la certificazione Cites che in questi casi viene sempre falsificata perché occorre che sia presente il timbro del Corpo Forestale dello Stato.

La presenza poi di un microchip nell’animale garantisce la provenienza da un allevamento in cattività o che il prelievo dalla natura è avvenuto in modo conforme alla normativa del paese di origine.

Per cui i criminali estraggono il microchip da un animale di minor valore ma importato regolarmente in Italia e poi lo innestano in quello prelevato illegalmente.

Foto © Sondem - Fotolia.com
 

Tipsby Dea

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