Il quokka, considerato l’animale più felice del mondo per via della sua espressione simpatica, rischia di estinguersi a causa della sua passione per il pane.
Il quokka, considerato l’animale più felice del mondo per via della sua espressione simpatica, rischia di estinguersi a causa della sua passione per il pane.Il quokka, marsupiale erbivoro appartenente alla stessa famiglia dei canguri, sta diventando sempre più raro, tanto da essere stato inserito nell’elenco delle specie vulnerabili.
Come i suoi parenti più grandi, i canguri, questo animaletto dalla buffa espressione, si muove saltellando e tende a nascondersi tra gli alberi.
Il quokka vive in una piccolissima area nel sud-ovest dell’Australia occidentale e per molti sembra ricordare una specie di scoiattolo o un piccolo canguro
Avvistato per la prima volta nel 1658, dal marinaio olandese Samuel Volckertzoon, venne scambiato per un gatto selvatico. L’anno successivo Willem de Vlamingh chiamò Rottnest, che in olandese significa «nido di ratti», una delle isole a sud-ovest dell’Australia in cui il quokka vive tuttora.
Il suo muso sorridente, il pelo vaporoso e le soffici orecchie arrotondate lo rendono particolarmente buffo e tenero, caratteristiche che attraggono chiunque, sia adulti che bambini: il quokka non costituisce nessuna minaccia per il genere umano ma anzi risulta molto socievole.
Questi sono i motivi principali alla base della sua vulnerabilità: non temendo la presenza dell’uomo i quokka tendono ad avvicinarsi senza timore e ad accettare qualunque tipo di cibo inappropriato gli venga offerto, soprattutto il pane.
Il quokka è un animale erbivoro che si nutre di foglie, steli e corteccia di un’ampia varietà di piante ma l’assunzione di bocconi di pane, offerti dai visitatori, ha completamente stravolto le sue abitudini alimentari, e così a furia di mangiare cibi golosi il quokka rischia di non riprodursi.
I quokka non sono molto prolifici perché generano solo un esemplare all’anno ma fino a non molto tempo fa vivevano in gruppi assai numerosi: oggi invece si sono ridotti a tal punto da essere inseriti nella Lista rossa delle specie minacciate di estinzione.
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