Mammifero roditore originario del Sud America, la nutria è l'unica specie vivente del genere Myocastor e della famiglia Myocastoridae.
Purtroppo è molto diffusa la convinzione che questi roditori siano nocivi e invasivi per l'ecosistema e infatti sono ancora troppi i pregiudizi sorti nei confronti di questo animale.
Come sono arrivate in Italia le nutrie?
Le nutrie sono state importate nel nostro Paese a partire dagli anni '20 del secolo scorso per supportare la forte richiesta di pelliccia di castorino, divenuta sempre più di moda soprattutto intorno agli anni '60 e '70.
Le nutrie sono riuscite però in poco tempo a diffondersi anche al di fuori degli allevamenti intensivi perchè liberate volontariamente in natura o perché fuggite dalle strutture stesse di allevamento.
Un animale prolifico
Le nutrie partoriscono più volte l'anno, all'incirca due o tre, un numero di cuccioli che mediamente si aggira intorno ai 4 o 6 esemplari.
Questo roditore ha inoltre un'elevata capacità di adattamento all'ambiente e vede la concorrenza di un numero limitato di predatori: queste ragioni hanno permesso alle nutrie di diffondersi con una certa facilità nel nostro ecosistema.
>>Leggi anche: Le nutrie possono essere allevate come animali domestici?
Le nutrie non portano malattie
Animale sostanzialmente erbivoro e semiacquatico, la nutria è stata a torto ritenuta responsabile di diffondere malattie infettive come la leptospirosi: ciò è bastato a giustificare ordinanze e piani di abbattimento, contrastati dalle associazioni animaliste.
In effetti non sono mai stati fatti censimenti o analisi cliniche che evidenziassero un’eventuale emergenza sanitaria legata alla questione della leptospirosi e anzi, diversi Istituti Zooprofilattici hanno eseguito analisi che dimostrano come la nutria non rappresenti affatto un pericolo sanitario.
Foto apertura: neydt-123RF