Il governo della Thailandia ha imposto la tracciabilità del latte di cocco per disincentivare l’impiego e l’abuso di scimmie nella raccolta di noci di cocco.
Il governo della Thailandia ha imposto la tracciabilità del latte di cocco per disincentivare l’impiego e l’abuso di scimmie nella raccolta di noci di cocco.Il latte di cocco thailandese da oggi sarà tracciato così il consumatore potrà sapere se il prodotto che ha appena comprato è legato allo sfruttamento delle scimmie: sulle confezioni importate dalla Thailandia dovrà essere presente la scritta ”from monkey-free plantations”.
Una decisione inevitabile dopo lo scandalo
L'agenzia per il benessere animale del Ministero del Commercio di Bangkok ha deciso di rendere tracciabile l’intera filiera produttiva del latte di cocco dopo lo scandalo scoppiato a seguito di un’inchiesta dell'associazione animalista People of the Ethical Treatment of Animals (Peta).
L’inchiesta di Peta aveva svelato che in diverse piantagioni del Paese le scimmie, in particolare macachi thailandesi, vengono forzate a raccogliere noci di cocco.
Come conseguenza circa 15.000 commercianti tra Europa, Nord America e Australia avevano rifiutato di vendere latte di cocco proveniente dalla Thailandia.
L’industria del latte di cocco
La Thailandia è leader mondiale dell'industria del cocco con un giro d'affari di 400 milioni di dollari e una produzione annua che si aggira intorno a 1,3 milioni di tonnellate di prodotto.
Il latte di cocco thailandese è il più venduto a livello mondiale perché molto più economico rispetto a quello prodotto da Brasile, Colombia e Hawaii.
Infatti per raccogliere le noci di cocco che crescono sulle palme, anziché impiegare cestelli elevatori, alcuni produttori thailandesi preferiscono utilizzare scimmie ammaestrate abbattendo così i costi.
L’abuso sulle scimmie thailandesi
Oltre a un evidente problema di concorrenza sleale tra paesi produttori di latte di cocco, vi è soprattutto un problema di crudeltà sugli animali: diverse sono le scuole di addestramento di scimmie impiegate nella raccolta delle noci di cocco.
I macachi thailandesi vivono ammassati in piccole gabbie e sono tenuti alla catena con collari di metallo: ogni giorno le scimmie sono costrette a raccogliere, arrampicandosi sulle palme, anche fino a a mille noci di cocco.
La scelta da parte del governo di Bangkok di rendere tracciabile il latte di cocco non è stata facile perché quella di impiegare le scimmie per raccogliere le noci di cocco è una tradizione molto antica.
Ciò che si è voluto denunciare è però la sistematica pratica di schiavizzazione degli animali, costringendo i coltivatori a rivedere le proprie scelte produttive.