Piccolo mammifero semi-acquatico, endemico della parte orientale dell’Australia, l’ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus) è un animale dall’aspetto curioso e che può rivelarsi piuttosto pericoloso.
L’ornitorinco presenta infatti nelle zampe posteriori uno sperone cavo contenente del veleno prodotto dalle ghiandole crurali, ghiandole a forma di rene che sono collegate allo sperone.
Maschi e femmine dell’ornitorinco
Solo gli esemplari di sesso maschile producono veleno e lo emettono tramite gli speroni che usano durante i combattimenti per il territorio o per difendersi dai predatori.
Le femmine nascono con degli speroni simili a piccoli aculei che non si sviluppano e che perdono prima di raggiungere il primo anno di vita.
Si è osservato che durante il periodo dell'accoppiamento, il maschio tende a produrre molto più veleno, probabilmente per essere più equipaggiato durante i combattimenti con gli avversari.
Il veleno dell’ornitorinco non è letale per l'uomo
Il veleno dell’ornitorinco, di cui non esiste ancora un antidoto, contiene delle molecole che non provocano un effetto mortale nelle vittime umane ma possono comunque causare gravi menomazioni.
Il veleno ha dunque lo scopo di indebolire un nemico di grandi dimensioni e non di eliminarlo, anche perché ne viene iniettato solo una quantità compresa tra i 2 e i 4 ml.
Per l’uomo il veleno dell’ornitorinco non è letale ma può esserlo per animali di dimensioni più contenute come gli animali domestici.
Effetti del veleno dell’ornitorinco
Gli effetti del veleno di ornitorinco sugli esseri umani sono comunque gravi anche se non conducono al decesso.
Dopo la puntura, si percepisce subito un dolore intenso e attorno alla ferita si manifesta un edema che si diffonde gradualmente anche ad altre parti del corpo.
Una volta passata la fase acuta del dolore può persistere una iperalgesia, cioè una condizione di aumentata sensibilità al dolore, anche per diversi giorni se non addirittura mesi.