I draghi: creature leggendarie presenti in tutte le culture. Ma esistono davvero?
I draghi: creature leggendarie presenti in tutte le culture. Ma esistono davvero?Osservando il mondo animale è possibile notare l'esistenza di alcuni sauri che vengono chiamati "draghi", basti pensare al famoso Drago di Komodo (Varanus komodoensis) o al Drago barbuto (Pogona vitticeps). Dunque, anche se alcuni rettili vengono definiti in termini popolari “draghi”, ciò non significa che il drago sia un animale che esiste davvero.
Chi sono i draghi
Il drago infatti è una creatura leggendaria caratterizzata da tratti serpentini che vive nell'immaginario collettivo da tempi antichi. Il drago è presente in tutte le culture: da quelle occidentali, in cui assume una valenza malefica, a quelle orientali, in cui è considerato un portafortuna.
Etimologia della parola drago
La parola drago deriva dal latino “draco”, che a sua volta è collegato al greco antico "dràkon" che significa serpente. Si discute, però, anche su un altro significato del termine, che deriverebbe la verbo greco "dèrkesthai" che significa "guardare": questa accezione si ricollega probabilmente ai poteri correlati allo sguardo del drago e alla sua vista acuta.
I draghi nelle culture antiche
Nella mitologia greca, prima, e dei Romani, poi, si parlava di draghi come di creature fantastiche, dotate di una vista acuta e rappresentati come serpenti con zampe e ali. Ad esempio nelle Argonautiche di Apollonio Rodio si racconta di un "drago" che era stato posto a guardia dl Vello d'oro. Ma anche nella tradizione cristiana si fa riferimento a queste creature. Basti pensare alla descrizione presente nel libro dell'Apocalisse di San Giovanni Apostolo (Nuovo Testamento) di un enorme drago rosso con sette teste e dieci corna, simbolo del diavolo.
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Le origini del mito dei draghi
Al di là delle numerose descrizioni di draghi giunte fino ai nostri giorni, non vi è alcuna prova scientifica che questo animale sia realmente esistito, per cui si deve concludere che si tratti di un animale frutto della fantasia umana. Ma allora come vanno considerate le centinaia di testimonianze di draghi presenti nei trattati di scienze naturali di secoli scorsi? Con molta probabilità si trattava solo di avvistamenti di rettili un po' più grandi del normale, come lucertole e serpenti: ciò fu sufficiente a impressionare l'immaginario dei testimoni e a stimolare la fantasia di studiosi ed eruditi.
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