Alcuni animali, quando le temperature inziano a diventare più fredde, cadono in uno stato di quiescenza per poter superare l'inverno.
Alcuni animali, quando le temperature inziano a diventare più fredde, cadono in uno stato di quiescenza per poter superare l'inverno.Quando si abbassano le temperature e si avvicina l’inverno, alcuni animali vanno in letargo, o meglio, entrano in uno stato di quiescenza.
Animali in letargo: cosa succede all’organismo
Gli animali autunnali che entrano in letargo, cadono in una sorta di lungo sonno in cui i processi metabolici sono estremamente rallentati: la loro temperatura corporea si abbassa anche di diversi gradi, allineandosi alla temperatura media presente nella tana, che è compresa tra i 5° e 10°C, e il battito cardiaco diminuisce scendendo da 30 a 1-2 battiti.
Gli animali che permangono in questo stato di quiescenza, a seconda della specie, passano da diversi giorni ad alcune settimane senza svegliarsi mai per assumere acqua, cibarsi o sgranchirsi le zampe.
Durante la quiescenza, l'alta concentrazione di sostanze come sali, urea e acido urico impedisce all’acqua presente nel circolo sanguigno di congelare e di distruggere le membrane cellulari.
Animali in letargo: una strategia di protezione e sopravvivenza
Questa situazione di torpore rappresenta una strategia di sopravvivenza per superare l’inverno: durante il letargo, gli animali non sono completamente addormentati ma possono reagire agli stimoli, inoltre si nutrono delle riserve di grasso accumulate durante i mesi precedenti. Il letargo costituisce anche una strategia di protezione: poiché l’animale non fa movimenti o rumori e non emana odori, non attira l'attenzione dei predatori.
Animali in letargo: le specie che combattono il freddo dormendo
Foto: Lynn Bystrom - 123.RF
Tra le specie che ricorrono al letargo troviamo il pipistrello, il ghiro, il riccio, il procione, la marmotta, alcuni tipi di primati e persino diverse specie di lemuri, la tartaruga di terra del genere Testudo e altri rettili, ma soprattutto l’orso. Un orso in letargo è capace di portare i battiti cardiaci da 300 a circa 6 al minuto e di respirare una volta ogni dieci secondi.
Il letargo della tartaruga può durare da tre a otto mesi, a seconda delle specie, anche se abitualmente dura cinque-sei mesi. Il record del maggior numero di giorni di letargo spetta al ghiro, che riesce a dormire anche fino a 11 mesi.
Foto apertura: Michal Candrak - 123.RF