Anche se da diversi anni a questa parte si sono adottare misure a tutela della conservazione della specie, la tigre del Bengala è da considerarsi ancora in pericolo d’estinzione.
Anche se da diversi anni a questa parte si sono adottare misure a tutela della conservazione della specie, la tigre del Bengala è da considerarsi ancora in pericolo d’estinzione.La tigre del Bengala (Panthera tigris tigris) è una sottospecie di tigre che abita le regioni di India, Nepal, Bangladesh, Bhutan, Birmania e Tibet.
Nonostante sia considerato un animale sacro, la tigre del Bengala non è stata protetta a sufficienza nel corso dei decenni tanto da essere considerata una specie a rischio estinzione.
Scopriamo quali sono i principali motivi per cui la tigre del Bengala è sempre più in pericolo.
5. Distruzione dell'habitat
Una delle principali minacce è dovuta alla perdita dell'ambiente naturale: la tigre è un animale che necessita di grandi spazi per poter vivere e riprodursi ma il degrado del suo habitat, per mano dell’uomo, è in costante crescita.
La deforestazione, l'esplosione demografica e l'avanzamento delle aree urbanizzate in Asia hanno limitato drasticamente lo spazio fisico a disposizione della tigre.
In 10 anni il territorio occupato dalla tigre del Bengala si è ridotto del 41%: si ritiene che nei prossimi 20 o 30 anni il suo habitat diminuirà altrettanto se gli sforzi per conservare le specie non miglioreranno.
4. Bracconaggio e commercio illegale
La caccia indiscriminata alla tigre del Bengala, dovuta soprattutto al bracconaggio per il commercio della pelle e di parti del suo corpo, non sembra diminuire nonostante sia dichiarata totalmente illegale.
Purtroppo tali crimini non sono stati perseguiti a sufficienza con la conseguenza che non si sono mai arrestati: gli ultimi rilevamenti hanno evidenziato che in natura questa sottospecie di tigre si aggirerebbe intorno ai 3.200 esemplari.
Se nel corso del XIX secolo e del XX secolo la tigre veniva considerata un trofeo di caccia, oggi il bracconaggio viene effettuato per il commercio delle ossa in favore della medicina tradizionale cinese e per il commercio illegale di pelli, denti e artigli.
3. Comunità locali
Le comunità locali che vivono nei pressi dei territori in cui si muovono le tigri appartengono a classi sociali molto basse che dipendono totalmente dall'agricoltura e dal bestiame, loro unica fonte di sostentamento.
Per impedire che le tigri attacchino il loro bestiame queste popolazioni arrivano ad avvelenarle.
2. Medicina tradizionale asiatica
Le credenze popolari hanno portato la medicina tradizionale asiatica a confezionare farmaci con ossa di tigre nella convinzione che abbiano proprietà curative, antidolorifiche e anche poteri afrodisiaci.
Negli ultimi anni il traffico di ossa di tigre è diminuito ma molte farmacie, soprattutto in Birmania, Cambogia, Indonesia, Laos e Vietnam, continuano a vendere e preparare prodotti curativi che le contengono.
1. Nemici in natura
La tigre è un predatore alfa e dunque non ha predatori che possano minacciarla direttamente, tuttavia i cuccioli di tigre possono essere attaccati da orsi, leopardi, lupi e branchi di cani rossi selvatici indiani minacciando così la crescita di nuove generazioni di esemplari.