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Bisogna denunciare il possesso di un pappagallo cenerino?

In base alle recenti norme Cites il possesso di un pappagallo cenerino (Psittacus erithacus) deve essere denunciato: in caso di omissione si rischia una sanzione piuttosto salata.

La grande popolarità del pappagallo cenerino per via della sua fama di "specie parlante per eccellenza", ha fatto sì che il numero di esemplari catturati sia sempre maggiore, con una conseguente drastica riduzione della popolazione.

È stato dunque necessario aumentarne la tutela rendendo più rigide le regole del suo possesso e del suo commercio: il pappagallo cenerino è stato così inserito tra i soggetti a grave rischio di estinzione e perciò tutelati da leggi ancora più severe.

Il nuovo Regolamento UE n. 160 del 20 gennaio 2017, entrato in vigore il 4 febbraio, stabilisce che entro 90 giorni occorre presentare denuncia di possesso del pappagallo cenerino presso i servizi Cites territoriali carabinieri forestali dopo aver pagato un bollettino di 11,62 euro intestato al ministero dell’Ambiente.

La cifra di 11,62 euro fa riferimento al versamento da effettuare per un solo modulo di denuncia: ogni modulo offre la possibilità di registrare 4 soggetti di pappagallo cenerino, quindi, se si posseggono più di 4 esemplari, si dovranno usare due moduli e la somma da versare risulterà doppia.

L’omissione di denuncia di possesso può comportare una sanzione di 3.098 euro.

Ogni cenerino deve possedere marcatura soggettiva e inamovibile, quindi occorre provvedere all'innesto del microchip i cui dati devono essere riportati nella modulistica.

Se un pappagallo cenerino viene regalato o ceduto occorre certificare la cessione riportando le generalità del vecchio e del nuovo proprietario, insieme agli estremi della denuncia di nascita o del precedente certificato di cessione.

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foto © Laura Saleri - Fotolia.com