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Cuccioli di orsi polari minacciati da nuovi inquinanti

Gli inquinanti minacciano la salute dei cuccioli dell’orso polare: lo stabilisce un nuovo studio svolto dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca.  

Gli inquinanti minacciano la salute dei cuccioli dell’orso polare: lo stabilisce un nuovo studio svolto dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca.  

Gli orsi polari, a rischio estinzione a causa dello scioglimento dei ghiacci dovuto al global warming, sono minacciati anche dagli elementi inquinanti che colpiscono soprattutto i cuccioli.

Lo sostiene un recente studio dal titolo Risk of Pop mixtures on the Arctic food chain, condotto dai ricercatori del dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra e del dipartimento di Economia, Metodi quantitativi e Strategie di impresa dell’Università di Milano-Bicocca e pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Toxicology and Chemistry.

Il rischio inquinanti, nell’ecosistema artico, risulta praticamente inesistente per i pesci, piuttosto basso per le foche mentre è elevato per gli orsi polari e addirittura drammatico per i loro cuccioli.

Ciò dipende dal fatto che le sostanze inquinanti si accumulano nei grassi e, essendo il latte delle femmine di orso polare particolarmente grasso, i cuccioli che vengono allattati finiscono con assumerne tre volte oltre la soglia di sicurezza ovvero 1.000 volte in più.

Gli inquinanti organici persistenti, anche detti Pop (Persistent Organic Pollutants), sono sostanze chimiche che resistono alla decomposizione: i Pop possono essere trasportati a grandi distanze e persistere nell’ambiente anche per decenni.

I Pop tendono a spostarsi soprattutto verso le aree più fredde, appunto al polo Nord e al polo Sud, depositandosi nei ghiacciai di montagna.

Questo studio costituisce un primo importante tentativo di quantificare il rischio dei Pop per l’ecosistema artico e di indicare una classifica che permetta di evidenziare quali sono le sostanze chimiche più pericolose.

I risultati dello studio indicano inoltre che è necessario applicare misure di controllo internazionali anche ai Pop esistenti non ancora controllati e ai Pop più recenti o che si formeranno nei prossimi anni.

Foto © lamberrto - Fotolia.com