I pesticidi, e in particolare i neonicotinoidi, oltre a danneggiare il senso dell’orientamento e la memoria delle api, ne riducono anche l’olfatto.
I pesticidi, e in particolare i neonicotinoidi, oltre a danneggiare il senso dell’orientamento e la memoria delle api, ne riducono anche l’olfatto.L’ennesima conferma della pericolosità dei pesticidi nei confronti delle api arriva da un recente studio dell'Università di Trento che rivela come l'Imidacloprid, uno degli insetticidi più impiegati, sia in grado di causare seri danni alle api.
Lo studio pubblicato su Scientific Reports conferma che i neonicotinoidi, e appunto l’Imidacloprid, anche a dosaggio molto basso, sono pericolosi a livello neurologico per le api e gli insetti impollinatori.
Già da tempo si sa che i pesticidi hanno effetti dannosi sulla salute delle api ma ora con lo studio condotto dal CIMeC e dal Laboratorio di Neurofisica diell'Università di Trento si è scoperto che i danni si verificano anche sul sistema nervoso degli insetti: i neonicotinoidi agiscono sulla memoria, sull’orientamento e anche sulla perdita dell’olfatto.
Ciò è dovuto al fatto che i principi attivi di questi pesticidi sono neurotossici perché, legandosi ai recettori della nicotina nelle sinapsi, bloccano il trasporto delle informazioni a livello cerebrale.
Lo studio dimostra che i danni si verificano non solo nelle funzioni avanzate del cervello delle api, ma anche nelle funzioni di base, come l’olfatto
Poiché un canale comunicativo molto importante tra le api avviene tramite i feromoni, qualsiasi cambiamento, anche minimo, legato alla riduzione dell’olfatto può compromettere seriamente la vita di un alveare, minacciando la sua organizzazione sociale e influendo negativamente sulla capacità riproduttiva dell’intera colonia.
Se, ad esempio, l’informazione sulla malattia dell’ape regina non giunge in modo corretto alla colonia, le api non attuano i meccanismi che portano alla nascita di nuove regine condannando a morte l’intero alveare.
Purtroppo anche se l’uso di questi pesticidi è vietato durante alcuni periodi dell’anno, la sostanza perdura nell’ambiente anche dopo molti mesi alterando così la comunicazione tra le api.
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