Altri animali
Altri animali

A Taiji è ricominciato il massacro di delfini

In Giappone, nella baia della morte, è ricominciata l’annuale mattanza di delfini che durerà 6 mesi tra le polemiche a livello mondiale. 

In Giappone, nella baia della morte, è ricominciata l’annuale mattanza di delfini che durerà 6 mesi tra le polemiche a livello mondiale. 

Ogni anno a settembre nel Sud del Giappone un’intera insenatura viene blindata con il filo spinato per tenere lontane le telecamere e impedire al mondo di sapere cosa succede.

Il posto è l’ormai famigerata baia di Taijidove avviene il massacro di migliaia di delfini e piccoli cetacei: il frastuono prodotto da centinaia di barche spinge gli animali a rifugiarsi nell'insenatura dove rimangono intrappolati. Qui per settimane intere il mare si riempie di sangue perché i mammiferi vengono sterminati.

La mattanza dei delfini dura sei mesi e fino a pochi anni fa non se ne sapeva nulla finché non è arrivato il documentario di Louie Psihoyos “The Cove” che, vincendo l´Oscar nel 2010, ha denunciato al mondo intero cosa accade

Nel 2003 è anche entrato in azione un gruppo di attivisti di Sea Shepherd che finirono in carcere per aver cercato di fermare la strage di delfini. A partire da quel momento la baia è stata difesa come un luogo militare con recinzioni di filo spinato e guardie armate per tenere lontane le telecamere.

Ma ormai “The Cove” ha rotto il muro del silenzio e nello stesso Giappone hanno iniziato a dilagare le polemiche: una parte del paese reagì con rabbia all'incursione degli ambientalisti ma un'altra parte ha avviato un ripensamento radicale anche perché il documentario ha mostrato anche l'altra faccia della strage, ovvero quella che riguarda gli esseri umani.

Infatti “The Cove” denunciava anche il fatto che la carne di delfino veniva servita nelle mense scolastiche giapponesi pur contenendo un tasso di mercurio 20 volte superiore ai livelli raccomandati dall'Organizzazione mondiale per la sanità.

Per i giapponesi è stato uno shock e da allora hanno cominciato a interrogarsi sulla necessità di portare avanti una strage che il resto del mondo condanna e che ha delle ripercussioni anche sulla salute delle persone.

Foto @surfspots-gps.com