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Lista Rossa dell'Iucn: il Panda non è più a rischio estinzione

La Lista Rossa dell'Iucn promuove il panda da specie a “rischio estinzione” a "vulnerabile", al contrario del gorilla orientale che entra nella categoria "gravemente a rischio". 

La Lista Rossa dell'Iucn promuove il panda da specie a “rischio estinzione” a "vulnerabile", al contrario del gorilla orientale che entra nella categoria "gravemente a rischio". 

Gli sforzi per salvare il panda gigante hanno avuto buon esito: ora non è più una specie "a rischio estinzione". L’aumento della popolazione di panda gigante ha spinto l'Iucn (International Union for Conservation of Nature) a riconsiderare lo status di questo animale che nel 1965 era stato definito "rarissimo".

Questa buona notizia si accompagna però a una cattiva: il gorilla orientale è diventato il nuovo animale simbolo della natura in pericolo, entrando a far parte della categoria "gravemente a rischio". Gli esemplari del più grande fra i primati sono diminuiti di oltre il 70% in 20 anni e non superano oggi quota 5mila.

Ben quattro specie di primati su sei oggi sono "gravemente a rischio”, cioè a un passo dall’estinzione, mentre le altre due sono "a rischio".

Il gorilla orientale, quello occidentale, l'orango del Borneo e quello di Sumatra sono le specie più minacciate mentre un poco più lontani dall'estinzione sono lo scimpanzé e il bonobo.

Tra i motivi principali del loro declino ci sono la caccia per scopi alimentari e la distruzione delle foreste: ad esempio nella Repubblica Democratica del Congo si stanno restringendo gli spazi vitali in cui abita proprio la più grande fra le specie di primati.

Il panda è invece stato promosso alla categoria "vulnerabile", grazie anche agli sforzi della Cina per preservare le foreste in cui cresce il bambù di cui il panda si nutre: gli adulti censiti in libertà sono oggi 1.864.

Se la passano male anche le zebre comuni: nel 2002 si contavano 660mila esemplari, mentre oggi si è scesi a 500mila. Anche se le zebre restano confinate perlopiù nelle riserve, sono comunque entrate nella categoria delle specie "quasi minacciate".

Anche se per il panda sono arrivate buon notizie occorre comunque mantenere la guardia: gli esperti dell'Iucn temono gli effetti il cambiamento climatico sulle foreste dove cresce il bambù. Nei prossimi 80 anni l‘innalzamento delle temperature potrebbe distruggere il 35% della foresta in cui cresce il bambù, unico alimento del panda gigante.

Foto © Sander Meertins - Fotolia.com

Tipsby Dea

L'antilope tibetana

Nella Lista Rossa dell'Iucn è stata promossa anche l'antilope tibetana, ora divenuta specie "quasi minacciata": tra il 1980 e il 1990 il numero di esemplari era crollato da un milione a 70mila. A inizio anni ’90 si è dovuti intervenire per bloccare il commercio degli scialli fatti con il loro pelo: ognuno di questi scialli richiedeva l’uccisone di quasi 5 antilopi.