I proprietari di cani e gatti a torto ritengono che dare da mangiare ai loro pet il cibo per umani invece che le apposite scatolette sia la cosa migliore.
I proprietari di cani e gatti a torto ritengono che dare da mangiare ai loro pet il cibo per umani invece che le apposite scatolette sia la cosa migliore.L'Associazione nazionale medici veterinari (ANMVI) e Purina hanno redatto una relazione per indicare ai proprietari di cani e gatti cosa occorre fare per una corretta nutrizione. Troppo spesso infatti si sente di padroni che danno ai loro amici a quattro zampe cibo preparato in casa anziché scatolette e croccantini.
Dare da mangiare a cani e gatti spaghetti, polpette e altro cibo casalingo può compromettere la loro crescita e il loro benessere.
Infatti gli animali da compagnia hanno esigenze nutrizionali diverse da noi umani, inoltre i loro fabbisogni variano a seconda della taglia, dell'età e del tipo di attività fisica svolta.
Tra i principali rischi di un'alimentazione di questo tipo vi è quindi quello alimentare il pet in modo sbilanciato, causando problemi alla sua salute con il passare del tempo.
E’ sbagliato ritenere che il petfood, ovvero il cibo in scatolette e le crocchette appositamente studiate per cani e gatti, sia fatto con scarti e alimenti di scarsa qualità.
Nel rispetto della normativa europea relativa le materie prime usate nella produzione di petfood sono sottoposte a rigidi controlli e oltretutto provengono dalla macellazione di animali che il Servizio veterinario nazionale provvede a dichiarare idonei anche per il consumo umano.
Non è neppure vero che nel petfood siano presenti additivi nocivi e droghe: il termine additivo indica che in un prodotto ci sono antiossidanti, oligoelementi e vitamine utili alla conservazione dell'alimento.
Quanto poi alla presenza di droghe questo è da escludersi perché è assolutamente proibito dal severo regolamento sulla produzione di petfood.
Sbagliato è poi ritenere che per valutare le qualità del petfood è necessario praticare la vivisezione perché bastano le normali indagini veterinarie come esami di feci e urine.
Insomma non si deve affatto diffidare del petfood: questo genere di alimenti, nutrizionalmente bilanciati, ha migliorato di molto l’aspettativa di vita degli animali da compagnia, basti pensare che 40 anni fa un cane viveva in media sei anni, mentre oggi arriva tranquillamente al doppio.
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