Nel weekend del 24 e 25 maggio 2014 è prevista la quarta edizione delle Giornate Nazionali Adsi, organizzata dall’Associazione dimore storiche italiane.
Nel weekend del 24 e 25 maggio 2014 è prevista la quarta edizione delle Giornate Nazionali Adsi, organizzata dall’Associazione dimore storiche italiane.Il 24 e 25 maggio sarà possibile visitare in tutta Italia più di 110 dimore storica grazie all’evento Giornate Nazionali Adsi, organizzato dall’Associazione dimore storiche italiane.
Per un intero weekend si potranno visitare cortili, ville, giardini, parchi di antiche dimore, spesso poco note, che solitamente restano chiuse al pubblico e che continuano invece a rimanere attive e lontane dal degrado grazie all’impegno dei proprietari, responsabili della loro tutela e gestione.
Le Giornate Nazionali Adsi, giunte quest’anno alla quarta edizione, sono nate con l’intento di far conoscere al grande pubblico la bellezza degli edifici privati di grande rilevanza storico-artistica.
Dal Giardino Pojega a Negrar vicino a Verona al Castello medievale Dentice di Frasso in provincia di Brindisi, saranno aperte e visitabili gratuitamente, con la possibilità di assistere anche a concerti e mostre
Tra gli altri edifici visitabili si possono ricordare: il neogotico Castello dal Pozzo a Oleggio Castello, sul lago Maggiore; il Castello della Magione, una struttura medievale che apparteneva ai templari, a Poggibonsi in Toscana; Palazzo Albergati, splendida struttura secentesca a Zola Predosa, vicino a Bologna in Emilia Romagna.
Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, presidente dell’Associazione dimore storiche italiane, spiega che l’organizzazione è fondamentale per la tutela del patrimonio italiano.
I privati, che gestiscono queste dimore, per lo più ereditate, sono pronti a fare molti sacrifici, ma necessitano anche del sostegno dello Stato che al momento concede solo una piccola agevolazione sull’Imu.
Purtroppo l’unica forma di finanziamento diretto concessa dallo Stato, ovvero un contributo per i lavori di restauro, è stata sospesa dal 2012 al 2015, portando a 150 milioni di euro il debito che lo Stato deve ai proprietari per lavori già effettuati.
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