Cerchiamo di capire quali cambiamenti comporterà l’approvazione del Jobs Act, la riforma del lavoro voluta dal governo Renzi.
Cerchiamo di capire quali cambiamenti comporterà l’approvazione del Jobs Act, la riforma del lavoro voluta dal governo Renzi.Il Jobs Act, la riforma del lavoro messa in atto dal governo Renzi, prevede molti cambiamenti, come lo stop ai co.co.pro nel 2016 e l’entrata in vigore delle nuove norme su maternità, congedi parentali, nuovi ammortizzatori sociali e la nuova Aspi.
Il Jobs Act verrà applicato, a partire da marzo, a tutti i nuovi assunti a tempo indeterminato con un contratto a tutele crescenti mentre per i lavoratori assunti prima dell’entrata in vigore del decreto varranno le vecchie regole, articolo 18 compreso.
Il contratto a tutele crescenti si distingue dall’attuale contratto a tempo indeterminato nella parte relativa ai licenziamenti ingiustificati: in questi caso è previsto un risarcimento economico che cresce in base all'anzianità di servizio.
Per i licenziamenti discriminatori e nulli, effettuati in forma orale, rimane la reintegrazione nel posto di lavoro mentre per i licenziamenti disciplinari la reintegrazione avviene solo se viene accertata l’insussistenza del fatto materiale contestato.
A partire da gennaio 2016 spariranno i co.co.pro. i contratti di collaborazione a progetto in attesa di essere ridefiniti: su quelli ancora in essere per tutto il 2016 verranno effettuati dei controlli.
Per il contratto a tempo determinato resta il limite attuale di 36 mesi, come inalterato resta il lavoro a chiamata inoltre, in caso di gravi patologie, si potrà trasformare il lavoro a tempo pieno in lavoro part-time.
Verranno aboliti i voucher, cioè i tagliandi che regolano il lavoro giornaliero e l’apprendistato di primo livello e di terzo livello verranno semplificati per ridurre i costi delle imprese e favorire l’alternanza scuola-lavoro.
I congedi parentali retribuiti vengono estesi da 3 a 6 anni e viene previsto il congedo di maternità e paternità anche in caso di adozioni e affidi.
Contro le false partite Iva i decreti del Jobs Act introducono dei meccanismi di dissuasione mentre al posto della Aspi verrà introdotta la Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego che riguarda tutti i disoccupati.
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