Aprire un asilo nido in casa rappresenta un’alternativa agli asili nido comunali, spesso sovraffollati, e agli asili nido privati, dalle rette troppo elevate.
Aprire un asilo nido in casa rappresenta un’alternativa agli asili nido comunali, spesso sovraffollati, e agli asili nido privati, dalle rette troppo elevate.L’asilo nido in casa, un servizio nato nei Paesi dell’Europa del Nord, dove è chiamato Tagesmutter, ha preso ben presto piede anche nel nostro Paese iniziando a svilupparsi prima in Trentino e poi via via in tutte le altre regioni.
In tempi difficili come questi, riuscire a trovare nuove occupazioni e soluzioni concrete al fenomeno del sovraffollamento e delle liste d’attesa degli asili nido comunali o di quelli privati rappresenta un notevole vantaggio.
Per aprire un asilo nido in casa bisogna innanzitutto fare riferimento alla specifica normativa regionale: è infatti la Regione a stabilire il numero massimo dei bambini che possono essere accolti e per quante ore al giorno. Per cui la prima cosa da fare, se si intende aprire un asilo nido in casa, è quella di rivolgersi al Comune di appartenenza per conoscere la normativa di riferimento.
Per poter aprire un asilo nido in casa occorre recarsi all'Azienda Sanitaria Locale per richiedere l’ispezione del luogo dove sorgerà la struttura
I locali devono essere a norma di legge e rispettare le regole igienico-sanitarie come ad esempio essere sufficientemente illuminati e dotati di un'area adibita al gioco, separata dalla zona cucina. Devono inoltre essere presenti dispositivi per la sicurezza dei bambini, come paraspigoli, coperture sulle prese di corrente e salvavita.
Una volta che la Asl avrà appurato l’effettiva idoneità dei locali rilascerà il relativo certificato e sarà possibile intraprendere l’attività ma solo dopo aver presentato, prima dell'inizio scolastico, all'ASL e al Comune un progetto di piano didattico educativo, in cui sono descritti i servizi che l'asilo è in grado di offrire.
Nell’asilo nido familiare possono essere accolti bimbi con un'età compresa tra i tre e i trentasei mesi, inoltre ogni singola educatrice professionale non può curare più di cinque bambini in modo da poter dedicare ad ognuno il giusto tempo e le cure adeguate.
E’ possibile gestire l'asilo in proprio, stipulando un contratto privato per prestazione di servizio con ogni genitore, oppure affidarsi all'appoggio di una cooperativa, a cui però va versata una percentuale. Ogni regione inoltre prevede dei finanziamenti agli asili in casa per cui è bene tenersi informati sugli appositi bandi di concorso.
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