Per dare nuova vita a un vecchio mobile o cambiarne completamente l’aspetto hai mai pensato di ricorrere alle tinte per legno?
Per dare nuova vita a un vecchio mobile o cambiarne completamente l’aspetto hai mai pensato di ricorrere alle tinte per legno?Per abbellire e rinnovare un mobile può bastare un restauro leggero, solo di superficie, usando una tinta che sappia valorizzare le qualità del legno di cui è fatto.
Le tinte del legno sono fondamentalmente raggruppabili in quattro tipi principali: le tinte ad acqua, quelle ad olio, le tinte chimiche e quelle ad alcol denaturato.
Le tinte ad acqua, dette anche mordenti o coloranti diretti, si ottengono sciogliendo appunto nell’acqua i pigmenti in polvere fino all’ottenimento del colore preferito: i pigmenti sono per lo più chiari e sono particolarmente indicati per legni compatti come il faggio e il pino.
Tuttavia presentano alcuni svantaggi rispetto ad altri tipi di tinte perché tendono a sollevare le fibre del legno che deve quindi essere lisciato con della carta vetrata dopo la tintura; inoltre i pigmenti penetrando in modo irregolare nelle fibre di legni ricchi di venature determinano il formarsi di chiazze; andrebbe infine fatta una passata di gommalacca dopo aver passato il colore e prima della ceratura.
Le tinte invece ad olio si ottengono dallo scioglimento di pigmenti in acquaragia, altrimenti puoi acquistarne già miscelate nella colorazione preferita: queste tinte a base oleosa, sono per lo più a lenta essicazione ma offrono il vantaggio di penetrare molto di più rispetto le tinte ad acqua nelle fibre del legno che non corrono il rischio di sollevarsi.
Le tinte ad olio garantiscono una tinta più omogenea, regolare e trasparente a fronte però di un prezzo superiore.
Puoi invece ottenere le tinte chimiche mescolando in acqua prodotti chimici come il dicromato di potassio, il solfato di rame, il solfato ferroso e l’ammoniaca che alterano il colore del legno poiché agiscono sul suo acido tannico.
Non puoi prevedere il colore finale perché non è possibile sapere la percentuale di acido tannico contenuta nel legno, puoi però prevedere una colorazione tendente al giallo pallido se applichi il dicromato di potassio sul legno di noce o una tinta cupa, tendente al grigio, se applichi ammoniaca al mogano.
Infine le tinte a base di alcol denaturato, ottenute unendo all’alcol i pigmenti e una parte di vernice francese come legante, offrono colorazioni cupe poiché penetrano profondamente nel legno: questi coloranti sono più adatti su legni compatti e duri, inoltre, anche se sono di veloce essicazione, di solito non vengono usati per colorare grandi superfici perché non offrono una colorazione omogenea.
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