Serve a far respirare il vino e a eliminare eventuali sedimenti. I sommelier lo conoscono bene: viene infatti usato in enoteca, ma anche a casa. Le cose da sapere.
Serve a far respirare il vino e a eliminare eventuali sedimenti. I sommelier lo conoscono bene: viene infatti usato in enoteca, ma anche a casa. Le cose da sapere.Che degustazione di vino sarebbe senza il decanter? Potrebbe essere comunque ottima, a seconda del rosso, bianco o rosé scelto. Ma con questo contenitore, a patto di usare quello adatto, potrebbe diventare perfetta. Ecco che cos'è un decanter, come si usa (da vero sommelier) e quale scegliere.
Che cos'è il decanter
Il decanter è uno speciale contenitore simile ad un'ampolla in vetro o cristallo trasparente, utilizzato comunemente per versare il vino ma anche altre bevande alcoliche, e non solo (ci sono anche decanter per olio), in grado di offrire una migliore esperienza di degustazione.
A cosa serve un decanter
Il decanter ha due funzioni. Grazie alla sua particolare forma, allargata nel fondo e stretta al collo, permette ai vini di ossigenarsi e di sviluppare così nel modo migliore il bouquet aromatico. Inoltre è utile nella separazione del liquido dai possibili sedimenti che si possono formare dopo lunghi periodi di conservazione del vino in bottiglia.
Quando far decantare il vino
Il decanter serve, insomma, per far respirare il vino. Uno particolarmente vecchio (oltre i 10 anni) dovrebbe essere ossigenato per almeno 30 minuti prima di essere bevuto, mentre un vino più giovane, per rivelare appieno il bouquet aromatico, necessita di almeno un’ora di decantazione. Come detto, il decanter viene inoltre utilizzato nel travaso necessario per i vini invecchiati, che possono presentare un naturale deposito sul fondo della bottiglia.
Come si usa un decanter
Prima di usare il decanter occorre tenere la bottiglia di vino in posizione verticale per almeno 24 ore prima di aprirla: in questo modo ogni eventuale sedimento scivolerà sul fondo. Poi, durante il travaso, l’ideale sarebbe tenere una candela vicino alla bottiglia, per poter vedere in controluce quando il deposito si avvicina al collo (a essere decantati sono soprattutto i rossi). Anche il decanter con il vino, poi, andrebbe osservato alla luce della candela per confermare l’assenza di sedimenti.
Come pulire un decanter
La pulizia del decanter è fondamentale, in enoteca come a casa. L’ampolla deve infatti essere perfettamente pulita e asciutta, senza alcuna traccia di polvere sul fondo o sul collo. A causa della forma particolare, il decanter non è facile da pulire: in commercio ci sono apposite spazzole flessibili, ma ci sono anche metodi fai-da-te. Un esempio? Bastano una manciata di riso, un cucchiaino di detersivo per piatti e acqua calda: un mix capace di eliminare le macchie calcaree dalle pareti e le tracce di sporco più resistenti.
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Quale decanter scegliere
Il decanter classico ha la forma di un’anfora panciuta, con il collo stretto che si allunga per una quindicina di centimetri. Per ragioni estetiche o pratiche esistono anche altre tipologie di decanter, ma rispondono tutte alla stessa funzione. Ad ogni modo, è bene sottolineare che collo e base più ampi sono in grado di garantire una maggiore ossigenazione del vino e che il cristallo trattiene meno gli odori rispetto al vetro.
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