Dal meccanismo di dissipazione dell'energia delle noci di cocco si può trarre ispirazione per inventare nuove tecniche architettoniche da usare nel campo dell’edilizia antisismica.
Dal meccanismo di dissipazione dell'energia delle noci di cocco si può trarre ispirazione per inventare nuove tecniche architettoniche da usare nel campo dell’edilizia antisismica.Per creare case antisismiche i ricercatori tedeschi dell'Università di Friburgo si sono ispirati alla struttura interna della noce di cocco, un frutto che resiste, senza rompersi, a cadute anche di 30 metri di altezza.
Le noci di cocco sono dei frutti costituiti da un materiale leggero che dissipa tanta energia: riescono a sopportare urti violenti senza spaccarsi anche quando cadono a terra da un'altezza elevata
Per cercare di capire come sia possibile è stata avviata una ricerca dell'Università di Friburgo sulle proprietà biomeccaniche della pianta e dei suoi frutti al fine di applicare le nuove conoscenze allo sviluppo di nuove strategie antisismiche.
Gli scienziati hanno analizzato dettagliatamente l'anatomia della noce di cocco partendo dallo strato esterno (esocarpo), per arrivare allo strato fibroso intermedio (mesocarpo) fino allo trato più interno, durissimo e legnoso, a contatto con la polpa bianca (endocarpo).
I ricercatori, in particolare, si sono concentrati sulla struttura dura dell'endocarpo: per capirne la resistenza e la flessibilità hanno sottoposto le noci di cocco a una serie di stress test. Combinando i dati ricavati si è potuto capire come sono le strutture che permettono al cocco di assorbire l'energia di caduta da un’altezza elevata.
E’ così emerso che il sistema vascolare nell'endocarpo presenta dei vasi disposti in una tipica struttura a scala e che gli anelli lignificati sono uniti da una serie di ponti paralleli: una struttura del genere aiuta a deviare l'angolo di frattura che si produce durante la caduta, rallentandola.
Secondo Stefanie Schmier dell'Università di Friburgo, realizzare in architettura strutture antisismiche che mimano la struttura del cocco rappresenta la strada giusta per costruire edifici resistenti non solo ai terremoti e alla caduta di rocce, ma anche ad altre calamità naturali o a disastri dovuti all'azione dell'uomo.
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