Caratteristiche, tecniche di coltivazione, usi medicinali e alcune curiosità. Ecco tutte le cose da sapere sull’elleboro.
Caratteristiche, tecniche di coltivazione, usi medicinali e alcune curiosità. Ecco tutte le cose da sapere sull’elleboro.Fogliame vigoroso di colore verde scuro, sottili steli carnosi che portano a fiori singoli o a grappoli, molto grandi, formati da tepali (non petali, attenzione!) di vari colori. L’elleboro, che non a caso è noto come “rosa di Natale”, mostra il suo lato più bello con il pallido sole di dicembre e gennaio. Ecco le cose da sapere su questo fiore.
Cos'è la rosa di Natale (o elleboro)
Il termine elleboro si riferisce a un genere comprendente una trentina di specie erbacee perenni: nel nostro Paese è nota soprattutto l'helleborus niger, nota anche come “rosa di Natale”. A dispetto del nome scientifico, presenta grandi fiori di colore bianco (raramente viola o rosa), che sbocciano tra dicembre e febbraio.
Come coltivare la rosa di Natale in vaso
Tra i fiori invernali la rosa di Natale è uno dei più facili da coltivare, in quanto non richiede grandi cure ed è piuttosto versatile. Tutte le parti della pianta, radici comprese, sono tossiche e altamente irritanti: ricordando che è sempre bene maneggiarla servendosi di guanti, ecco come coltivare questa rosa invernale.
Rosa di Natale: il tipo di terreno
Questo fiore di Natale predilige un terriccio poco acido, che deve essere costantemente umido, ma non eccessivamente bagnato. L’elleboro non necessita di frequenti interventi di concimazione: un paio di volte l’anno è più che sufficiente.
Rosa di Natale: l'esposizione ideale
Essendo una pianta da sottobosco in natura, la rosa di Natale non ama molto il sole, se non quello di primo mattino. Figura tra i fiori da tenere in balcone, a patto di avere a disposizione uno spazio riparato, soprattutto nelle zone più calde del nostro Paese.
Rosa di Natale: ogni quanto innaffiarla
Coltivarla in inverno è facile che in estate: durante i mesi caldi, bisogna fornire alla pianta regolari annaffiature, diradando poi la frequenza nei periodi più freddi e piovosi. Per quanto riguarda la potatura della rosa di Natale, la buona notizia è che non è necessaria: per tenerla in buona salute basta infatti eliminare le foglie secche e i fiori che appassiscono.
Foto: @Pixabay.com
5 curiosità sulla rosa di Natale
Ecco alcune curiosità riguardanti l'elleboro.
Arriva da Est
L’elleboro appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae e, da una prospettiva italiana, possiamo dire che venga da Est: è infatti una pianta originario del Caucaso e dell’Asia Minore.
Pianta mitologica
Nei tempi antichi, l’elleboro era considerato un rimedio nella cura delle malattie mentali. Nella mitologia greca, infatti, Ercole guarisce dalla pazzia a questo fiore. Non solo: la sfrutta anche il pastore Melampo, che cura la follia delle figlie di Preto e Argo con latte di capre che ne hanno mangiato le foglie.
Il primo regalo a Gesù
Secondo la tradizione cristiana, alcune piante di elleboro fiorirono nei pressi della stalla (o grotta) dove nacque Gesù, e che una pastorella li regalò al neonato: un ulteriore motivo per chiamarla “fiore di Natale”.
Tossica… ma fa bene
Benché tossiche, le piante di elleboro sono ricche di alcaloidi: questo le rende una delle piante officinali cardiotoniche e purganti più utilizzate in erboristeria.
Dillo con un elleboro
Nel linguaggio dei fiori, l’elleboro è simbolo di rinascita e liberazione: il regalo ideale da fare a chi si appresta a iniziare una nuova avventura o ha voglia di cambiamento.
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