Il modello 730 per la dichiarazione dei redditi prevede la possibilità di detrarre delle spese per diminuire l’imposta dovuta dal contribuente, scopriamo quali.
Il modello 730 per la dichiarazione dei redditi prevede la possibilità di detrarre delle spese per diminuire l’imposta dovuta dal contribuente, scopriamo quali.Il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati. Il contribuente, al fine di definire e ridurre l’imposta IRPEF, può detrarre alcune spese: si tratta di un’agevolazione riconosciuta dalla legge che consente di diminuire l’imposta dovuta.
Tra le spese detraibili vi sono quelle sostenute per la frequenza di corsi di istruzione secondaria ed universitaria, perfezionamento e/o specializzazione universitaria sia presso istituti privati che pubblici, da parte di familiari a carico. Sono comprese anche le spese sostenute per il pagamento di rette per asili nido, pubblici e privati, con un limite massimo di 632 euro per ogni figlio.
Sono detraibili gli interessi passivi su mutui, non tutti e non in misura uguale, sulla casa con un massimo di 4.000 euro per coniuge, nonché le spese per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio per il 36% e per il risparmio energetico per il 55% che sono passati rispettivamente al 50% e al 65% fino al 31 dicembre 2015.
Si devono considerare detraibili anche le spese sanitarie purché siano certificate da ricevute, ticket e da scontrino fiscale con l’indicazione del codice fiscale e codice farmaco.
Sono detraibili anche gli oneri per spese mediche per familiari a carico e le spese mediche per soggetti portatori di handicap.
Il contribuente nella dichiarazione dei redditi può scaricare le spese sostenute a nome dei familiari a carico come il coniuge (non legalmente separato ma effettivamente separato), i figli (naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati), i nipoti, i genitori (anche adottivi), i generi e le nuore, i suoceri, i fratelli e le sorelle.
Tra le altre spese detraibili ci sono gli oneri per contributi previdenziali e assistenziali, gli assegni periodici di mantenimento al coniuge separato o divorziato, la beneficienza a favore di istituti religiosi, di organizzazioni non governative e di ONLUS.
Fonte: Agenzia delle Entrate
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