Secondo una recente indagine realizzata da Doxa, sei italiani su dieci non hanno mai sentito parlare del testamento solidale e solo una persona su dieci sa di cosa si tratta.
Con il testamento solidale si intende ricordare nel proprio testamento, in qualità di erede o di legatario, una o più associazioni, organizzazioni ed enti no profit impegnati in cause umanitarie o scientifiche.
Si tratta di un gesto non vincolante che può essere rivisto e modificato in qualsiasi momento e che non va a ledere i diritti legittimi dei familiari.
Chiunque può fare testamento solidale, non necessariamente chi ha un patrimonio ingente, perché anche un piccolo contributo è prezioso e sostiene l’impegno quotidiano di enti e associazioni.
Si può decidere di lasciare non necessariamente denaro contante, ma anche beni sotto forma di azioni, opere d’arte, gioielli, mobili d’antiquariato, appartamenti, polizze vita e qualsiasi altro bene possa avere un valore.
Per lasciare parte dei propri beni in beneficenza basta indicarlo nel testamento olografo o in quello pubblico redatto dal notaio o nel testamento segreto: è bene inoltre sapere che sui lasciti a enti no profit o a enti pubblici non si paga alcuna tassa di successione.
Il testamento solidale costituisce un’opportunità per aiutare il prossimo ed è una scelta che finora è stata adottata dal 14% degli italiani, soprattutto da persone senza figli che decidono di lasciare una parte del proprio patrimonio a una o più associazioni o enti onlus.
La pratica del testamento solidale permette di migliorare il mondo, anche dopo la vita, donando piccole o grandi somme dei propri risparmi a chi ne ha più bisogno.
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