Non tutte le case ce l'hanno, ma quando questo ambiente è presente, deve essere valorizzato proprio come gli altri. Ecco alcuni consigli.
Non tutte le case ce l'hanno, ma quando questo ambiente è presente, deve essere valorizzato proprio come gli altri. Ecco alcuni consigli.Né cucina, né salotto, ma una via di mezzo: nelle antiche abitazioni il tinello era infatti una sorta di sala da pranzo dove le famiglie si riunivano per consumare i pasti oppure ricevevano in modo informale gli ospiti. Nel frattempo la società è cambiata, con essa le case e dunque anche il tinello: ecco come arredarlo e alcune curiosità che lo riguardano.
Cos'è il tinello
Secondo la Treccani, il tinello è un “ambiente prossimo alla cucina e con essa comunicante, o apposito spazio della cucina stessa, adibito alla consumazione dei pasti e utilizzato anche come soggiorno, arredato per lo più in stile rustico o con mobili semplici e funzionali”.
Insomma, il tinello può essere considerato sinonimo di cucina abitabile, ma anche una sala da pranzo attigua al cucinotto può rientrare nella definizione di tinello. Oggi come ieri, insomma, è uno spazio in cui la famiglia mangia e può ricevere gli ospiti. Soprattutto se poi un salotto vero e proprio non c’è (perché non sempre si può dividere la sala dalla cucina).
Come arredare il tinello
Che si tratti di una cucina con tinello o di un tinello soggiorno, questo ambiente della casa (uno dei più vissuti) non può prescindere da un tavolo. Per creare calore si può optare per uno stile rustico, e dunque per il legno, ideale anche per una credenza. Chi vuole creare un tinello moderno avrà bisogno invece di materiali diversi. Un paio di suggerimenti per valorizzare il tinello: impreziosire le pareti con dei quadri oppure con uno specchio, per far sembrare l’ambiente più grande, e giocare poi con l’illuminazione.
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Curiosità sul tinello
Nella zona dei Castelli Romani, con la parola tinello viene indicata l’osteria rustica dove l’oste vende vino di sua produzione, mentre in Toscana il tinello (o tinaia) è l’ambiente che, nelle case di campagna, era destinato alla fabbricazione del vino.
Nella sua accezione più antica, ovvero la stanza dove mangiavano i servitori nelle case signorili, viene citato da Alessandro Manzoni ne I promessi sposi: «Il marchese fece loro una gran festa, li condusse in un bel tinello mise a tavola gli sposi con Agnese e con la mercantessa; e prima di ritirarsi a pranzare altrove con don Abbondio, volle star lì un poco a far compagnia agl’invitati, e aiutò anzi a servirli. A nessuno verrà, spero, in testa di dire che sarebbe stata cosa più semplice fare addirittura una tavola sola».
Foto: Simon@pixabay.com
L' "effetto tinello" nei social media
Sui social media si parla di ‘effetto tinello’ quando una persona condivide contenuti, pubblica post e scrive commenti come se si trovasse appunto nel tinello di casa sua, di fronte a poche persone e non (potenzialmente) all’intero popolo del web: dunque, con poca attenzione alla privacy, alla veridicità delle notizie e alla suscettibilità degli altri utenti, nonché (spessissimo) alle regole della grammatica.
Foto apertura: AndreaDonetti - 123RF