Un viaggio affascinante attraverso i secoli per scoprire come il colore della pelle è diventato un simbolo di bellezza.
Un viaggio affascinante attraverso i secoli per scoprire come il colore della pelle è diventato un simbolo di bellezza.Abbronzatissima, Tintarella di luna, L’abbronzatura: se è vero che la cultura pop racconta dell’evoluzione dei costumi (e del costume, singolare), nei tormentoni estivi troviamo segnali inequivocabili di quanto ci piaccia crogiolarci al sole per sviluppare una tintarella dorata. Oggi sfoggiamo la nostra pelle abbronzata con orgoglio, simbolo inequivocabile di giornate al sole, vacanze e benessere psicofisico, ma non è sempre stato così. Nel corso della storia, l’atteggiamento nei confronti dell’abbronzatura ha subito un'evoluzione radicale, passando dall’essere una questione di classe sociale al diventare un canone di bellezza ampiamente riconosciuto. Un'evoluzione, questa, che ci racconta di come la società è cambiata nel tempo.
L'era del pallore: status e distinzione sociale
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Per secoli, in Europa, la pelle bianca è stata sinonimo di nobiltà e ricchezza, e l’abbronzatura segnava quindi una linea di demarcazione tra le differenti classi sociali. Il pallore era, infatti, il segno distintivo di chi poteva permettersi di stare all'ombra, delegando il lavoro manuale sotto il sole ai ceti meno abbienti. Tutti abbiamo visto, al cinema oppure nelle opere pittoriche dell’epoca, dame e nobildonne passeggiare con l’inseparabile ombrello per ripararsi dal sole. La carnagione diafana era ostentata con orgoglio, come dimostrano i dipinti rinascimentali e barocchi, dove dame e cavalieri sfoggiano una pelle quasi lunare, quasi eterea.
Un candore pericoloso
Per mantenere la loro pelle bianca, le donne utilizzavano ogni sorta di stratagemma. Tra i più comuni, troviamo l'applicazione di maschere a base di limone, aceto e persino arsenico. Il ricorso a queste sostanze, e in particolar modo a quelle tossiche, poteva causare seri danni alla salute. Inoltre, si usavano ampi cappelli, ventagli e parasole per schermare il viso dai raggi solari. Un prezzo alto da pagare per un ideale di bellezza effimero e pericoloso.
L'alba di una nuova era: la rivoluzione del sole
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Il cambiamento di percezione nei confronti dell’abbronzatura ebbe inizio verso fine Ottocento, con l'avvento delle prime grandi rivoluzioni industriali. Il lavoro manuale all'aria aperta divenne meno diffuso e, al contempo, aumentò il tempo libero anche per molte categorie di lavoratori. Di conseguenza, le persone iniziarono a trascorrere vacanze al mare, dove si esponevano al sole per lunghi periodi, spesso anche con uno scopo benefico o curativo. Nasce un nuovo modo di vivere, più libero e spensierato, quindi, che si riflette anche nel colore della pelle.
Coco Chanel e la consacrazione della tintarella
Un vero e proprio punto di svolta arrivò però negli anni Venti del Novecento, grazie a una donna rivoluzionaria, cui tanto dobbiamo in fatto di stile: Coco Chanel. Oltre ai profumi intramontabili, alle borse must-have, alle slingback che hanno fatto la storia e agli inconfondibili tailleur in lana bouclé, infatti, leggenda narra che Mademoiselle Coco ci abbia fatto dono anche del fascino della tintarella.
Negli anni Venti, la stilista francese, dopo un viaggio in Costa Azzurra, tornò sfoggiando una pelle abbronzata che fece scandalo, e pare che consigliò largamente alle sue clienti di prendere il sole per far risaltare al meglio le proprie creazioni. L’audacia di Gabrielle sfidò i canoni estetici dell'epoca e segnò l'inizio di una nuova era: quella in cui l'abbronzatura divenne sinonimo di bellezza, fascino e benessere. Una vera e propria rivoluzione sociale, che ha cambiato per sempre il nostro modo di percepire il corpo e la bellezza.
La nascita dei prodotti abbronzanti
Sempre negli anni Venti fu invece l’amico e rivale di Coco Chanel, lo stilista e profumiere Jean Patou, a lanciare sul mercato l’Huile de Chaldée, il primo olio abbronzante concepito per intensificare l’abbronzatura. Qualche anno più tardi, nel 1935, nasce Ambre Solaire, un marchio che conosciamo e utilizziamo ancora oggi: il farmacista francese Eugène Schueller, fondatore di L’Oréal, formulò un olio abbronzante con schermo solare.
Dal solarium alle lampade: l'abbronzatura tutto l'anno
È negli anni Sessanta e Settanta che esplode l'ossessione collettiva per l'abbronzatura. Negli Stati Uniti, le spiagge californiane sulla costa del Pacifico e quelle del Jersey Shore sulla costa atlantica diventano meta di pellegrinaggio da appassionati di surf.
Se la storia del costume da bagno viene rivoluzionata dall’avvento del bikini, in ambito beauty, negli stessi anni, nascono i primi solarium, mentre le lampade abbronzanti diventano un must-have nelle case di tutto il mondo. La pelle dorata rappresenta, in questo momento storico, il simbolo del successo, della spensieratezza e di uno stile di vita glamour. Per tutti gli anni Novanta e fino all’inizio dei primi anni Duemila, il culto dell’abbronzatura era un diktat assoluto, dai divi internazionali fino alla gente comune. Un ideale di bellezza irraggiungibile per molti, che ha portato a eccessi e danni alla salute.
Eccessi e pericoli: l'abbronzatura sotto accusa
La mania per l'abbronzatura non è priva di rischi. L'eccessiva esposizione ai raggi UV iniziò a causare seri danni alla pelle, con un aumento di carcinomi, melanomi e invecchiamento precoce. La scienza lanciò l'allarme e l'abbronzatura divenne oggetto di dibattito e controversie. Un monito a non sottovalutare i pericoli del sole e a cercare un rapporto più sano ed equilibrato con l’esposizione ai raggi solari.
Tanoressia: quando l'abbronzatura diventa un'ossessione
L'abbronzatura, simbolo di bellezza e benessere, può nascondere un'insidia: la tanoressia. Si tratta di una dipendenza dal sole, simile all'anoressia, che porta a un'eccessiva esposizione ai raggi UV, con gravi rischi per la salute. Chi soffre di tanoressia fatica ad accettarsi se non è abbronzato, e questa percezione del corpo porta le persone tanoressiche a esporsi in maniera sconsiderata a trattamenti solari estetici. In questi casi, il supporto di uno specialista e di una terapia psicologica è fondamentale.
Verso un nuovo equilibrio: consapevolezza e bellezza naturale
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Oggi, il nostro rapporto con l'abbronzatura è più consapevole. Sappiamo che un'esposizione eccessiva al sole è dannosa, ma apprezziamo ancora il suo potere di donarci un colorito sano e luminoso. Utilizziamo creme solari con protezione alta, anche in città e in inverno, grazie ai nuovi prodotti dalle formulazioni leggerissime, da utilizzare come base trucco o addirittura da riapplicare, nel corso della giornata, senza rovinare il makeup. In generale, tendiamo ad esporci con moderazione, cercando un equilibrio tra bellezza e salute. Non si tratta più di inseguire un ideale di perfezione irraggiungibile, ma di valorizzare la nostra bellezza naturale nel pieno rispetto del nostro corpo e dell'ambiente.
Scegliere creme solari ocean friendly: un gesto di rispetto per l'ambiente
In un'epoca di crescente attenzione all'ambiente, è importante fare scelte consapevoli anche quando si tratta di prodotti per la bellezza. Le creme solari tradizionali, infatti, possono contenere filtri chimici che, sebbene efficaci nella protezione della pelle dai raggi UV, possono risultare dannosi per l'ecosistema marino.
Per questo motivo, sempre più persone scelgono creme solari ocean friendly, formulate con ingredienti biodegradabili e non nocivi per la fauna e la flora marina. Disponibili in formulazioni sia fluide che solide, questi prodotti, oltre a proteggere la pelle, rappresentano un gesto di rispetto verso l'ambiente e la sua delicatezza. Scegliere un solare ocean friendly è un modo semplice per coniugare bellezza e rispetto per l'ambiente. Un gesto di attenzione verso il nostro pianeta e verso le generazioni future. Ecco alcuni consigli per scegliere con consapevolezza:
- Cercare la certificazione "Ecocert" o "Cosmos Organic": queste certificazioni garantiscono che la crema solare sia formulata con ingredienti biologici e non contenga sostanze chimiche nocive per l'ambiente.
- Scegliere creme solari con filtri minerali, come biossido di zinco e biossido di titanio: questi filtri fisici sono meno aggressivi per l'ambiente rispetto ai filtri chimici.
- Evitare creme solari che contengono ossibenzone, octinossato, octocrylene e nanoparticelle: queste sostanze sono considerate dannose per l'ecosistema marino e, in alcuni casi, anche per la nostra salute.
- Optare per confezioni in materiali riciclabili: un piccolo gesto per ridurre l'impatto ambientale del prodotto.
I rischi dell'esposizione solare e l'importanza di una pelle sana
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L’invecchiamento precoce è il prezzo di un'abbronzatura eccessiva. Se, da un lato, l'esposizione al sole può donarci un colorito sano e luminoso, dall'altro, quando è eccessiva o sbagliata, può avere conseguenze negative sulla nostra pelle. I raggi UV, infatti, sono i principali responsabili dell'invecchiamento precoce, causando rughe, macchie scure, perdita di elasticità e tono.
Oltre al danno estetico, l'esposizione solare prolungata aumenta il rischio di sviluppare tumori della pelle, come il melanoma. Per questo motivo, è fondamentale proteggersi adeguatamente dal sole utilizzando creme solari con un fattore di protezione (SPF) alto ed evitando l'esposizione nelle ore più calde della giornata. È importante ricordare che un'abbronzatura sana si ottiene con gradualità, evitando l'esposizione eccessiva al sole nelle ore più calde della giornata e idratando la pelle con regolarità.
Idratazione e alimentazione: gli alleati di una pelle sana
Per mantenere la pelle sana e luminosa, oltre a proteggerla dal sole, è importante seguire uno stile di vita sano, che includa una corretta idratazione e un'alimentazione ricca di vitamine e sali minerali.
Bere molta acqua durante il giorno aiuta a mantenere la pelle idratata dall'interno, contrastando la secchezza cutanea e la formazione di rughe. Inoltre, è importante consumare regolarmente frutta, verdura e cibi freschi che apportano alla pelle vitamine, sali minerali e antiossidanti, essenziali per contrastare i radicali liberi e mantenere la pelle elastica e tonica.
In particolare, gli alimenti ricchi di vitamina C, come agrumi, kiwi e peperoni, favoriscono la produzione di collagene, una proteina fondamentale per l'elasticità della pelle. La vitamina E, contenuta in olio d'oliva, avocado e noci, ha proprietà antiossidanti che combattono i radicali liberi. Infine, il betacarotene, presente in carote, zucca e patate dolci, protegge la pelle dai danni del sole.
Seguendo questi consigli, è possibile avere una pelle sana, luminosa e protetta dai danni del sole, per un aspetto più giovane e vitale in ogni momento dell'anno.
Foto di apertura: Immagine di halayalex su Freepik