Le “singleton”, ossia le donne che scelgono di abitare sole anche se parte di una coppia, stanno diventando sempre più una tendenza demografica globale.
Le “singleton”, ossia le donne che scelgono di abitare sole anche se parte di una coppia, stanno diventando sempre più una tendenza demografica globale.Meglio sole, anche se “accompagnate”. Quella delle singleton, ossia le donne che scelgono volontariamente di abitare da sole anche se hanno un compagno/marito/fidanzato, è uno status che sta diventando sempre più un fenomeno demografico.
I dati del Censis parlano chiaro, i singleton sono sempre di più nel mondo: si va dagli Stati Uniti, dove sono circa 33 milioni, all’ Europa (in particolar modo la Svezia ha più del 50% di “famiglie unipersonali”).
Nel mondo dello spettacolo le icone della categoria sono tante: da Katie Holmes a Charlize Theron passando per Vanessa Paradise o Sandra Bullock. Donne piene di fascino e talento aperte a storie d’amore importanti, che però non prevedono il vivere assieme al proprio uomo.
Molti immaginano le donne che vivono nella condizione di “singleton” come persone frustrate, dalla vita vuota e solitaria. Niente di più falso.
Le “sole per scelta” hanno in genere vite molto attive, piene di interessi, amicizie e relazioni forti
“Singleton”, infatti, non vuol dire necessariamente “single”, ma è soprattutto una scelta di libertà. Che significa molte cose: non dover render conto del proprio tempo a nessuno, mantenere i propri spazi e le proprie abitudini, non avere orari, prendere le proprie decisioni in perfetta autonomia.
Perché “la relazione più importante, difficile ed emozionante è quella che si ha con sé stessi”, sentenziava la saggia Carrie Bradshaw di Sex and the city.
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