Quali sono i motivi per i quali la generazione Z dedica meno tempo al sesso rispetto alle altre? Vediamoli insieme.
Quali sono i motivi per i quali la generazione Z dedica meno tempo al sesso rispetto alle altre? Vediamoli insieme.Vi ricordate la tempesta ormonale che ha caratterizzato la nostra adolescenza e la prima età adulta, quando il sesso era anche un modo per sentirsi già grandi, legittimando la nostra libertà di scegliere?
Non tutte le generazioni hanno vissuto l’erotismo in un modo pressoché simile, poiché hanno affrontato battaglie personali e sociali di altro tipo.
Per esempio, la Generazione Z ha un rapporto con il sesso totalmente diverso dal nostro, figlio di tutti i blocchi culturali, le fragilità e le insicurezze del mondo di oggi.
Chi è la Generazione Z
La Generazione Z comprende i nati tra la fine degli anni ‘90 e i primi anni duemiladieci. Nota anche con altri epiteti, quali Centennials, Digitarians, Gen Z, iGen, Plurals, Post-Millennials, Zoomers, è a sua volta:
- preceduta dai Millennials;
- seguita dai nati dopo il 2012, la Generazione Alpha.
Si tratta della prima generazione nativa digitale, ovvero nata interamente con l’accesso diretto a Internet, quindi abituata fin dall'infanzia all’utilizzo delle tecnologie e dei social network. Questi strumenti hanno avuto un ruolo significativo nel processo di socializzazione di tali individui.
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La Gen Z fa poco sesso: lo studio
Sono diversi gli studi condotti negli ultimi anni per indagare il rapporto tra la Gen Z e il sesso. Abbiamo preso come riferimento quello condotto dalla SIA, Società Italiana di Andrologia, realizzato all’interno di una campagna di sensibilizzazione e prevenzione oncologica.
Lo studio ha coinvolto 500 giovani maschi, di età compresa tra i 16 e i 35 anni, e i loro partner. Vi hanno collaborato l’Università IULM di Milano, l’Esercito Italiano e la Croce Rossa.
L’obiettivo della campagna è stato quello di creare maggiore consapevolezza sulla prevenzione andrologica, indagando su argomenti quali:
- come sono cambiate le abitudini sessuali dopo la pandemia;
- come il digitale ha modificato, virtualizzandoli, i rapporti di coppia.
Risultati
Dall’indagine è emerso che la Generazione Z ha un rapporto con il sesso complicato e contraddittorio. Una persona su tre preferisce il sesso virtuale - dal sexting ai porno in solitaria.
L’11% si serve solo dell’online dating per trovare partner sessuali, mentre il 30% usa chat erotiche e siti hot ogni giorno. Il campione analizzato non vede più il sesso nella sua funzione riproduttiva e, di conseguenza, i rapporti reali risultano, per il 50% del campione, piuttosto insoddisfacenti.
Tutto ciò si traduce:
- nella riduzione della natalità;
- in una sessualità senza contatto fisico, mediata dai social e da Internet.
Tali problemi riguardano principalmente i giovani, che sono stati isolati ancor di più dalla pandemia: la paura del contatto fisico porta a consumare meno sesso occasionale. A questo si aggiungono anche altre problematiche.
Diversi ragazzi campionati hanno lamentato, infatti, problemi di disfunzione erettile legati a rapporti che sono sempre più virtuali e che si traducono, in genere, in un eccesso di autoerotismo e pornografia. La virtualizzazione dei rapporti porta a sentirsi inadeguati, intimiditi o intimoriti nel momento in cui ci si trova a fare sesso dal vivo.
Tra i trend più diffusi tra i giovani, troviamo anche l’astinenza sessuale: secondo alcune stime, ci sono più di 1,6 milioni di giovani tra i 18 e i 35 anni che non hanno mai fatto sesso nella propria vita e circa 220.000 coppie stabili, della stessa fascia di età, che hanno quasi completamente rinunciato al sesso.
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