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Pornografia: è un fenomeno solo maschile?

In un'epoca di continui stimoli erotici e sessuali quale ruolo gioca la pornografia? Quando la pornografia può essere un gioco utile?

In un'epoca di continui stimoli erotici e sessuali quale ruolo gioca la pornografia? Quando la pornografia può essere un gioco utile?

Il termine pornografia deriva da “pòrne” e “graphein” che significa “gli scritti delle prostitute'.
La sua finalità principale sarebbe quella di stimolare l’interesse e l’eccitazione sessuale. Molte persone ne fanno uso per eccitarsi durante la masturbazione o per rendere più intensi o diversi i rapporti sessuali. Come altre forme di espressione umana possono essere artistiche o volgari, creative o assolutamente prive di gusto.

Nel momento in cui una persona riesce a raggiungere l’eccitazione solo e unicamente utilizzando del materiale pornografico e sente di doverlo fare ripetutamente, quasi ad assumere un comportamento ossessivo-ripetitivo allora ci troviamo di fronte, probabilmente, a un problema di dipendenza.

Non è il comportamento in sé, sono la modalità e la frequenza a renderlo eventualmente problematico


Se il materiale pornografico viene usato saltuariamente sia per creare una situazione diversa nella coppia (e quindi viene condiviso) o per provare da soli una eccitazione particolare è del tutto accettabile. Pensiamo anche che alcune volte la pornografia diventa l’unica via alternativa per esprimere la propria sessualità. Mi riferisco ad esempio alle persone gravemente malate che non possono avere contatti con l’altro.

La maggior parte del materiale pornografico è stato finora pensato dagli uomini e quindi per soddisfare l’immaginario sessuale maschile, ad esempio la pornografia è piena di donne che sono in grado di raggiungere l’orgasmo con la stessa facilità e rapidità degli uomini; c’è una focalizzazione e concentrazione sugli organi sessuali escludendo spesso altre zone particolarmente erogene del corpo; tutti gli uomini sono potenti e tutte le donne passionali, tutti sono sempre disposti a tutto e in ogni momento; tutti sono estremamente generosi nel senso che nessuno è mai veramente geloso, possessivo: l’aggressività è fusa con la sessualità, l’unica furia conosciuta è quella dei sensi.
Spesso il sesso pornografico è un sesso senza emozioni e perfino senza motivazioni, è un sesso assoluto e totalizzante e la distanza emotiva appartiene ancora all’universo maschile. 

Ultimamente le cose stanno cambiando: da qualche anno anche le donne si stanno avvicinando di più alla pornografia o, forse, dovremmo parlare di erotismo. Nella pornografia fatta dalle donne e rivolta alle donne è evidente il modo diverso che queste ultime hanno per raggiungere l’eccitazione e l’orgasmo: c’è più attenzione ai particolari, alle situazioni, al corpo intero, alle motivazioni e alle emozioni.

L’uso della pornografia all’interno di una coppia può essere un gioco, una piccola trasgressione, se vissuta bene da entrambi, ma può diventare pericolosa nel momento in cui si sviluppa il mito di una sessualità che non esiste.

Il giovane con poca esperienza sessuale o anche l’adulto che difficilmente parla della sua sessualità e non si confronta con gli altri, può sentirsi in una situazione di inadeguatezza nel momento in cui si trova a confrontarsi con una sessualità senza dubbio mitizzata, non reale: dimensioni del pene, quantità di eiaculato che viene espulsa, ripetizione dell’atto sessuale in tempi molto ridotti, possono deviare la percezione della sessualità e far nascere paure di non essere all’altezza, ansia da prestazione e via di seguito.

In ambito clinico, con la dovuta delicatezza, materiale pornografico precedentemente valutato dal clinico può essere utilizzato per il trattamento di alcune disfunzioni sessuali in quanto rappresenta una utile risorsa nel momento in cui stimola la fantasia e insegna nuove tecniche sessuali per rinvigorire la vita di coppia. 

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