Tutto sull'orgasmo vaginale: andiamo alla scoperta dei punti erogeni della vagina e addentriamoci in un viaggio pieno di piacere.
Tutto sull'orgasmo vaginale: andiamo alla scoperta dei punti erogeni della vagina e addentriamoci in un viaggio pieno di piacere.Punto G: essere o non essere? Mentre gli esperti mondiali continuano a chiederselo senza sosta – anche se, come abbiamo già visto, il merito di averlo trovato è tutto di un professore italiano dell'Università dell'Aquila – noi andiamo oltre: e se nella nostra vagina ci fossero non uno, ma ben quattro punti diversi, da cui, tra l'altro, prendono il nome quattro degli undici orgasmi femminili scoperti finora? Vediamoli uno ad uno.
Orgasmo vaginale: il punto A
Scoperto da un ricercatore malese, il Dr. Chua Chee Ann, quest’area sensibile si trova oltre il punto G subito sotto la cervice, in quella che si chiama “fornice anteriore”, il solco circolare situato nella parte più profonda della vagina. Secondo la Dott.ssa Yvonne Fulbright, autrice del libro “Touch me there!”, a scoprirlo è stato l’11% delle donne. Come? Inserendo un dito pulito e lubrificato lungo la parete superiore fino al punto più profondo e muovendolo in orizzontale come un piccolo tergicristalli. Secondo il Dr. Chua, la stimolazione del punto A porta ad un aumento della lubrificazione nelle donne che soffrono di secchezza vaginale.
Orgasmo vaginale: il punto o
Trovato il punto G? Brave! Ora però girate il dito verso la parete opposta e andate un po’ più in profondità finché non sentite un’area spugnosa sulla parete posteriore della vagina, lì si trova il punto O, a cui è particolarmente sensibile l’8% delle donne, precisamente quelle che raggiungono l’orgasmo da dietro, impropriamente chiamato anale. È più facile infatti stimolarlo dall’ano che non dalla vagina, motivo in più per avventurarsi nel sesso anale.
Orgasmo vaginale: il punto U
Dove U sta per Uretra, sì, il buchino della pipì. Sorprese? Beh, come ci conferma anche l’autrice Linda Lou Paget, l’uretra in realtà è circondata dal clitoride su tre lati (e questo perché è molto più grande di quanto si pensi, arrivando fino a 12 centimetri di profondità). Quando si stimola il punto U, il tessuto erettile circostante si gonfia e riempie di sangue innescando la produzione di liquido prostatico nelle ghiandole di Skene. Risultato? L’eiaculazione femminile, meglio nota come squirting.
La cervice
Chiamato anche “deep spot” o “fornice posteriore”, è il punto più remoto della vagina ed è profondo dai 2 ai 2,5 cm. Simile al punto A per il fatto di rispondere meglio alla pressione che non alla stimolazione ripetuta, richiede una penetrazione in profondità. Non a tutte fa piacere questo tipo di stimolazione, che talvolta può risultare dolorosa se troppo insistita. Chi ha provato l’orgasmo cervicale – circa il 7,5% delle donne - sostiene che sia molto simile a quello anale perché la fornice posteriore condivide con l’ano gli stessi nervi.
Ovviamente non si tratta di “bottoni” da premere – avviso ai naviganti di sesso maschile – quanto piuttosto di aree di qualche centimetro da stimolare insieme al resto, a patto che però prima ci siano le condizioni giuste: relax, sintonia, tensione erotica e… preliminari molto ben fatti.