La relazione tra autocontrollo e orgasmo

Immagina di avere in mano un palloncino. Se lasci la presa, volerà. Se continui a trattenerlo, ti resterà in mano. E’ un po’ quello che accade con il piacere sessuale.

Se ti lasci andare con l’altro, accederci è più semplice. Se, al contrario, fatichi ad abbandonare i pensieri, a sperimentare le emozioni e la libido col corpo diventa più complicato.

C’è una relazione tra orgasmo e auto-controllo: più ti auto-controlli, più ti contrai e meno riesci a godere. Il momento dell’orgasmo è culminante: basta un istante in cui blocchi il flusso della libido ed ecco che la perdi e devi ricominciare da capo. In questo caso diventa difficile raggiungere il culmine del piacere.

Quando una donna si auto-controlla, lo fa per vergogna o per paura di non piacere abbastanza o per il pensiero bloccante che “se mi lascio andare con l’altro, l’altro se ne va.”

Essere noi stesse è importante per allentare le tensioni delle paure e per superare quei blocchi sessuali che si interpongono tra noi e l’altro.

Lo stesso vale per l’uomo.

Quando l’uomo si auto-controlla a letto può durare di più ma anche non raggiungere l’orgasmo o raggiungerlo dopo molto (troppo) tempo. Il bisogno di auto-controllo riflette anche un bisogno di controllare l’altro. Vuoi per ansia da prestazione, vuoi per vedere quanto piacere l'altro sta provando.

La sessualità diventa una sorta di esame.

Chi tende al controllo in intimità è emotivamente e sessualmente insicuro e immaturo. Solo nel momento in cui si molla la presa sul corpo e ci si lascia andare, si può vivere completamente il piacere ed entrare in contatto con il partner.

Allora si può crescere insieme e il sesso diventa un’esperienza che unisce e non più una verifica che ci divide dall'altro.

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