Nel suo ultimo libro Nada Loffredi affronta e demolisce qualche luogo comune sul sesso, messo a dura prova anche dalla pandemia. Ecco come difendere il piacere ai tempi del Covid.
Nel suo ultimo libro Nada Loffredi affronta e demolisce qualche luogo comune sul sesso, messo a dura prova anche dalla pandemia. Ecco come difendere il piacere ai tempi del Covid.Alzi la mano chi pensa che la pandemia non ha cambiato la propria vita sessuale. Tra lockdown e seconda ondata, abbiamo trascorso in casa molto più tempo, condividendo spazi e infinite giornate con partner che spesso sfuggivamo per la maggior parte della settimana a causa del lavoro e vita frenetica. Per non parlare poi dei figli, presenza costante in casa e fuori grazie alla chiusura forzata delle scuole. C'è chi ha iniziato a sfruttare al meglio la condivisione. C'è chi invece l'ha subita, soffrendo.
Psicoterapeuta esperta in sessuologia e coach della fortunata trasmissione Matrimonio a prima vista, Nada Loffredi creato un dizionario, raccogliendo i temi più spinosi della sessualità, oggi messa a dura prova anche dalla pandemia e dalle convivenze forzate. In Le dimensioni non contano. Dizionario pop dei luoghi comuni sul sesso per lui e per lei, Loffredi spazia dalle zone erogene al ruolo dei soldi, passando per perversioni, ansia da prestazione e baci. Ecco come il Coronavirus ci ha cambiati (e in alcuni casi, migliorati) sotto le lenzuola.
Iniziamo con il parlare di un primo grande mito: il matrimonio è la tomba del desiderio. Vero o falso?
Il matrimonio viene inteso così quando lo si associa al concetto di routine, considerata qualcosa di noioso e monotono, che ci irrita. In realtà anche fare colazione nel nostro bar preferito crea una routine piacevole, che attendiamo molto volentieri. Non è il matrimonio ad essere la tomba dell'amore, ma come noi viviamo la routine e la deriva che tende a prendere il rapporto, dove magari riversiamo forme di sciatteria emotiva, dove invece di prepararci alla routine quotidiana, assumiamo già un atteggiamento un po' annoiato. Ci annoia molto vedere il nostro partner che si lascia andare, pensando che sia questa la familiarità. Il matrimonio può diventare una monotonia da ricercare perché vissuta in maniera intensa e attiva.
«Eh ma con i figli cambia tutto», risponderebbe qualcuno, specie se li si ha in casa 24 ore su 24 per sette giorni a settimana...
La presenza dei figli cambia tutto: bisogna essere pronti e consapevoli. Molte coppie non si sono interrogate abbastanza su cosa comporta mettere al mondo dei bambini: è lì che si annidano le prime crisi. È vero, ci possono essere bambini vivaci o sereni, ma interrogarsi sul significato di questa scelta è fondamentale. Con la pandemia tutto viene messo alla prova. Ma se nella prima ondata molte coppie hanno riattivato un sacco di risorse, nella seconda c'è stata una battuta d'arresto.
In che senso?
Per molti il lockdown di primavera è stata quasi un'esperienza favorevole. Dato che viviamo una dimensione di coppia falsata, passando tanto tempo fuori casa, i momenti di condivisione vera erano ridotti al minimo. Invece con il lockdown molte persone hanno riscoperto lo stare insieme come tempo di qualità. Con la seconda ondata l'esperienza eccezionale vissuta tra marzo e aprile è stata sostituita da un sentimento di precarietà e preoccupazione.
A livello sessuale il lockdown ha fatto bene o male alle coppie?
In realtà non ha cambiato molto. Ha sofferto chi si arrangiava al di fuori della coppia, con il tradimento. L'assenza del rifugio extraconiugale ha creato difficoltà maggiori. Per le coppie che si sono sempre ricavate spazi oltre i figli, il lockdown non ha comportato grandi variazioni.
Ansia: quanto pesa sul sesso? Come sconfiggerla?
Se l'ansia da prestazione interferisce sulla sessualità in maniera pesante, l'ansia di questo periodo rende la situazione ancora più disagevole. Può esserci la donna che aiuta il partner, ma se la personalità è molto castrante, la situazione diventa ancora più difficile. Se l'ansia è portata nella famiglia da ambo i partner, può interferire in maniera maggiore. Ciò che mi sento di fare è invitare le persone a fare uno sforzo di immaginazione, importantissima per la nostra psiche: bisogna vivere nel qui e ora. Non è utile ancorarsi al passato e non è utile agganciare il presente al futuro. Vivere nel qui e ora e fornire al nostro orto la semina giusta, fare delle cose per prepararsi ad affrontare il domani passa per l'ancorarsi al presente e cogliere le cose migliori, anche solo una cena particolare.
C come coccole: sono un buon segnale o un cattivo segnale per la coppia?
La presenza delle coccole sono un ottimo segnale. Sono sempre gradite, in modo particolare dalle donne. Ma anche questo è un mito. Quando si esegue la focalizzazione sensoriale – che non prevede di arrivare al rapporto sessuale completo – ci si tocca in tutte le parti del corpo. Vedo che si tratta di un esercizio sempre buono e positivo, molto apprezzato anche dagli uomini, che così si liberano dell'ansia da prestazione.
Parlare di sesso: alcuni psicoterapeuti lo sconsigliano. Quanto può far bene alla coppia e quanto può danneggiarla?
Dipende dalla tipologia di personalità. Ci sono persone per cui è difficile ricevere delle accuse, sentire che qualcosa che non va a causa loro, o affrontare dei deficit: in quel caso la permalosità la fa da padrone. Ma se si è allenati, se ne può parlare. Altrimenti conviene utilizzare il linguaggio dei ciechi: durante l'atto sessuale, si può guidare il/la partner verso ciò che ci piace di più.
Come la mettiamo con le fantasie?
A volte è difficile anche parlare delle fantasie: si ha paura perché vanno a toccare elementi molto intimi, si entra nel giardino segreto personale. Bisogna avere una certa confidenza per evitare che il partner o la partner si sentano messi in competizione con ricordi, situazioni reali o anche solo immaginate.
Frank Underwood in House of Cards ha detto: «Tutto al mondo ha a che fare col sesso, tranne il sesso. Il sesso ha a che fare con il potere»: come lo esercitiamo oggi in coppia?
Le donne sono castranti non solo quando tentano di esercitare il potere, ma anche quando si sentono impotenti. Limitano il loro sentirsi desiderabili alla visione di quel totem eretto, il pene. Quando non c'è, diventano aggressive e rivolgono la propria rabbia verso il potere maschile, abbattendolo. Dall'altra parte quando una donna non ha fatto i conti con il suo lato maschile, si rapporta con il suo lato maschile attraverso il partner, continuando a combatterlo. Due situazioni che non fanno bene alla coppia.