10 domande per capire se sei lesbica che dovresti provare a chiederti per conoscere meglio te stessa e il tuo orientamento sessuale.
10 domande per capire se sei lesbica che dovresti provare a chiederti per conoscere meglio te stessa e il tuo orientamento sessuale.C’è un momento nella vita di molte ragazze in cui ci si rende conto di avere interesse nei confronti delle altre donne: non tutte vivono la scoperta del proprio orientamento sessuale allo stesso modo e c’è chi ha bisogno di più tempo rispetto ad altre. Non esiste dunque una regola uguale per tutte su come capire se sei lesbica.
Ho scelto di intervistare R., una delle mie più care amiche, e di parlare di com’è stato per lei capire di essere lesbica. Prova a porti le domande che troverai nell’intervista e forse potresti trovare qualche risposta alle tue perplessità.
Quali sono stati i primi momenti in cui hai pensato che ti piacessero le donne?
«La prima volta in cui mi sono sentita attratta da una ragazza è stato con una ex fiamma di mio fratello maggiore, una ragazza più grande, con la quale chattavo interi pomeriggi su msn. Avevo 15 anni e lei ne aveva 18. Mi ricordo che pensavo fosse bellissima e subivo molto il suo fascino. Probabilmente mi dedicava molte attenzioni per poter sapere di mio fratello, ma non mi importava e non vedevo l'ora facesse accesso in chat per sapere come fosse andata la sua giornata o per poter avere una sua opinione su un libro o su una canzone. Ricordo un pomeriggio dove mi rivelò il suo segreto: era bisessuale. Iniziai a sentire le farfalle nello stomaco e a fantasticare che potesse realmente diventare la mia fidanzata».
Cosa hai provato? Per esempio: ti batteva forte il cuore, ti sentivi eccitata, non riuscivi a capire...
«Lì per lì non mi sono posta molte domande, pensavo solo che non avrei fatto a meno di questa ragazza, immaginavo di camminare con lei mano nella mano e altre cose super romantiche… Ai tempi sostenevo molto l'idea 'l'amore prescinde dal genere' ed ero molto influenzata dai blog in cui leggevo esperienze di altre adolescenti».
Hai avuto partner uomini?
«Non veri e propri partner, diciamo che ho avuto alcune frequentazioni».
Come ti sei sentita con loro?
«Avevo sempre la sensazione di non riuscire a provare qualcosa di più».
Hai mai pensato di essere solo attratta sessualmente dalle donne, ma niente di più?
«Ho avuto frequentazioni brevi basate sul sesso e relazioni amorose. Attualmente sono in una relazione amorosa e la prima volta che ho visto la mia ragazza (ancor prima di andarci a letto) ho pensato: è lei».
Quando hai avuto la certezza definitiva sul tuo orientamento sessuale?
«Quando, finiti i sogni platonici, ho iniziato a frequentare ragazze è stato un po’ complicato. Nella ricerca del grande amore ho avuto anche delusioni incredibili, alcune di queste ragazze avevano situazioni complicate alle spalle, altre non riuscivano ad essere in pace con loro stesse e con il loro orientamento sessuale. Tramite loro ho capito di essere fortunata perché non ho mai avuto ostacoli e mi sono sempre sentita libera di essere semplicemente 'me stessa'. Questo è stato possibile perché sono cresciuta con l'idea che se due persone dello stesso sesso si amano è perfettamente normale e devo ringraziare la mia famiglia».
Quali sono state le tappe più significative che ti hanno permesso di capire veramente chi sei?
«Una volta una mia compagna di liceo mi ha definita 'lesbica' con disprezzo, era la prima volta che qualcuno di vicino stava cercando di ferirmi con questa definizione. Penso che il suo scopo fosse sottolineare che stavo facendo qualcosa di male, ricordo di averle risposto con una risata 'ma vai al diavolo'».
Conosci ragazze che hanno superato la fase dell’adolescenza credendosi etero e che hanno capito di essere lesbiche soltanto in età adulta?
«Conosco un sacco di ragazze che hanno avuto dubbi nel corso dell'adolescenza. Credo che ognuno ha i suoi tempi, c'è chi lo capisce subito, chi magari ci mette una vita (e a chi magari una vita non basta per capirlo)».
Il coming out è importante/necessario/irrilevante?
«Il coming out è un discorso molto personale. Penso che per ciascuno ci sia da tenere in considerazione il contesto sociale, il contesto culturale, la tipologia di famiglia e vari fattori che possono influire. Per molte persone è complicato e per altre è estremamente necessario».
Che valore ha per una ragazza lesbica?
«L'unico vero e proprio coming out ufficiale l'ho fatto con la mia famiglia ed è andato molto bene, ricordo le parole di mio padre che mostrava preoccupazione nei confronti di eventuali episodi di omofobia che mi sarebbero potuti succedere se mi fossi esposta troppo.
Non oso immaginare come sarebbe stato per me se non avessi avuto tanto supporto e non parlassi la stessa lingua delle persone che ho intorno. Molti membri della comunità LGBTQ, ancora oggi, rischiano di essere scacciati e non supportati all'interno».
Foto: Fabio Formaggio - 123rf.com