Sarebbe bello se si fosse trattato di gaffe e che, dopo ognuna, ci fossero state delle scuse sincere. E invece Donald Trump ha da sempre sparato a zero sulle donne e la Presidenza americana non lo ha fermato.
Sarebbe bello se si fosse trattato di gaffe e che, dopo ognuna, ci fossero state delle scuse sincere. E invece Donald Trump ha da sempre sparato a zero sulle donne e la Presidenza americana non lo ha fermato.Grassa. Maiale. Brutta. Faccia da cavallo. Sono solo alcuni degli appellativi che Donald Trump ha riservato alle donne nel corso degli anni. Prima e durante la presidenza americana, il maschilismo del tycoon newyorkese era noto ai media e all'opinione pubblica. Prendere la residenza alla Casa Bianca ha solo amplificato la portata delle offese che regolarmente vengono lanciate all'universo femminile via twitter o attraverso delle interviste.
Durante la sua campagna elettorale, nel 2016, il punto più basso l'ha forse – ed è bene dire forse perché, con lui, non c'è mai limite al peggio – con la questione del “Pussy Grabbing”. In quel video spiegava come «quando sei una persona famosa, te lo lasciano fare». Quindi, secondo Trump, per fare sesso con una donna, non serviva altro che «acchiapparle per la f**a». Tutto ciò era documentato in un video ottenuto e diffuso dal Washington Post.
E poi le occhiate allusive, gli apprezzamenti fuori luogo per la figlia Ivana o per Brigitte Macron, gli attacchi di Berlusconiana memoria a Meryl Streep: con Donald Trump non ci si annoia mai. Ecco le frasi più sessiste pronunciate dal Presidente degli Stati Uniti d'America.
2007: Trump vs Jolie
Durante lo show di Larry King, Donald Trunmp ha deciso di dire la sua su Angelina Jolie. «Capisco davvero la bellezza. E te lo dico - dichiarò rivolto a Jon Voight, padre dell'attrice, presente in studio - lei non è bella. Apprezzo Miss Universo. Apprezzo Miss America. Apprezzo un sacco di cose. Capisco la bellezza e lei non lo è». La ragione? «È uscita con troppi uomini».
11 maggio 2012: Trump vs Cher
In risposta alle critiche di Cher, giunte nel 2012 a Trump e a Mitt Romney, il tycoon rispose: «Non indosso una parrucca, sono miei. E prometto di non parlare dei tuoi invasivi interventi di chirurgia plastica che non hanno funzionato». In questo caso forse era meglio non disturbare il can che dorme, se non altro per non riversare online altre banalità sessiste.
6 febbraio 2013: Trump vs Kim Kardashian
Donald Trump ha trovato il tempo anche per bullizzare Kim Kardashian. «Ha un bel corpo? No. Ha un gran culo? Assolutamente no». Per la serie: commenti non richiesti.
2014: Trump vs giornalista
Rivolgendosi a una giornalista: «Potremmo dire, in modo politicamente corretto, che l'aspetto non conta, ma è ovvio che conta. Come dire, lei non avrebbe avuto il suo lavoro se non fosse stata bella». E la meritocrazia muta.
16 aprile 2015: Trump vs Clinton
«Se Hillary Clinton non può soddisfare suo marito, cosa le fa pensare che possa soddisfare l'America?». Un tweet a cui c'è poco da aggiungere, ma che non è bastato a fermare la sua corsa alla Casa Bianca. Il 19 ottobre 2016 ha anche aggiunto: «Che donna cattiva».
8 agosto 2015: Trump vs Kelly
La giornalista Megyn Kelly ha ospitato il primo dibattito della campagna per le elezioni presidenziali con Trump. Precedentemente lo aveva accusato di sessismo. Per tutta risposta, dopo il dibattito, lui la definisce su Twitter con la parola "bimbo", termine usato per indicare una donna fisicamente attraente ma poco intelligente. Inoltre, aggiunge: «Potevate vedere il sangue uscire dai suoi occhi. Il sangue le stava uscendo un po' dappertutto».
30 settembre 2016 Trump vs Machado
In questo periodo Trump era impegnatissimo ad attaccare virtualmente la vincitrice di Miss Universo Alicia Machado. L'attrice venezuelana era tornata in auge per esser stata citata da Clinton durante un dibattito, in cui ha ricordato come il tycoon l'avesse chiamata "grassa", "Miss Piggy" e "Miss Housekeeping".
13 luglio 2017: Trump vs Trogneux
Nella testa di Donald Trump quello lanciato verso Brigitte Trogneux, moglie del presidente francese Emmanuel Macron, voleva essere un complimento. Ed ecco che, immediato, torna alla mente quel fermo immagine in cui un Berlusconi compiaciuto ammirava la statuaria Michelle Obama. Siamo lì, non ci siamo mossi di un millimetro. Siccome siamo in Europa e Brigitte Trogneux ha sempre mostrato grande intelligenza, al commento «Siete in perfetta forma» di Trump, lei si è limitata ad apprezzare.
2018: Trump vs il movimento #MeToo
«È un tempo davvero spaventoso per un giovane uomo in America, dove puoi essere colpevole di qualcosa per cui non dovresti esserlo... Le donne stanno andando alla grande». Era il 2 ottobre 2018. Un anno prima il New York Times e il New Yorker avevano fatto esplodere il caso Weinstein. Il movimento #MeToo scalpitava furiosamente. Ma Trump sa sempre bene da che parte stare.
Lo ha spiegato molto chiaramente anche Bob Woodward nel suo libro Fear: Trump in the White House. «Devi negare, negare, negare e respingere queste donne. Se ammetti qualsiasi cosa e qualsiasi colpa, sei morto... Devi essere forte. Devi essere aggressivo. Devi respingere forte. Devi negare tutto ciò che è stato detto su di te. Mai ammettere». Il manuale del perfetto fedifrago, insomma.
19 ottobre 2016: Trump vs se stesso
Donald Trump ha senza dubbio poca sensibilità ed empatia. Ma forse ha anche poca memoria. Infatti, è stato lui stesso a dire: «Nessuno rispetta le donne più di me. Nessuno. Nessuno le rispetta di più». Sul concetto di rispetto c'è ancora da lavorare.