La Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss) rivela alcuni dati a proposito di prevenzione e malattie sessuali: bene, ma non benissimo.
La Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss) rivela alcuni dati a proposito di prevenzione e malattie sessuali: bene, ma non benissimo.Avete mai sentito l’espressione “salto della quaglia?”. Si tratta un modo di dire, abbastanza diffuso nel nostro Paese, per indicare la pratica del coito interrotto. Perché questa domanda? Perché siamo nel 2019 e la prevenzione contro non solo le gravidanze indesiderate, ma soprattutto contro le malattie sessualmente trasmissibili risulta ancora insufficiente.
Gli italiani preferiscono lanciare la monetina, affidarsi alla scelta del partner, sfidare la sorte perché tanto “lei usa la pillola”. Peccato, però, che la pillola non protegga dalle infezioni sessuali. L’informazione scientifica sui temi della sessualità è molto scarsa: lo dimostrano i dati della Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss), secondo i quali soltanto il 56,61% degli italiani ha dichiarato di usare regolarmente i contraccettivi. Il 20% mai, mentre la restante parte ogni tanto.
L’indagine sull’uso e la conoscenza dei contraccettivi e delle infezioni sessualmente trasmissibili
La Fiss ha condotto un questionario online al quale ha partecipato 500 persone. L'80% del pubblico era femminile: di questa percentuale il 40% in possesso di una laurea specialistica e il 60% con un’occupazione. Dalle indagini è emerso che il contraccettivo più conosciuto è il preservativo maschile (97,68% dei partecipanti), seguito dalla pillola e dalla spirale. Il metodo meno noto è il Billings, che permette di conoscere il periodo esatto dell’ovulazione della donna attraverso l’analisi del muco cervicale.
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Il 54,11% del campione ha dichiarato di conoscere il preservativo femminile, di ricorrere al coito interrotto (29,29%), ma di non considerarlo come un metodo di contraccezione. L’astinenza programmata e condivisa con il partner, invece, non è una pratica contemplata.
Analisi del dato sull’uso della contraccezione e sulle malattie sessuali
Il 57% del campione che utilizza il preservativo, ha manifestato grande soddisfazione nei confronti del metodo di protezione adottato. La maggior parte, inoltre, non farebbe a meno del contraccettivo e ha dichiarato di averlo scelto di comune accordo con il partner. Il 30% degli intervistati ha usato almeno una volta la pillola del giorno dopo.
I contraccettivi non rappresentano una barriera in coppia: il 65% degli intervistati non si sente per nulla inibito e il 30% afferma che, al contrario, i contraccettivi rappresentano maggiore libertà sessuale. Per quanto riguarda le malattie sessuali:
- soltanto il 36% del campione utilizza il profilattico per proteggersi dalle malattie;
- la sifilide è più nota del papilloma virus o dell’HIV;
- soltanto il 3,5% non si protegge perché pensa che non sia rischioso per la salute;
- ci sono poi coppie che non si proteggono completamente perché si fidano del partner: si tratta del 18% degli intervistati.