Tra bufale, affari e orgasmi etichettati. Ecco il business del punto G.
Tra bufale, affari e orgasmi etichettati. Ecco il business del punto G.Era tutto più semplice quando si parlava di “fare sesso”, o “fare l’amore”. Poi sono arrivate le etichette, e a essere etichettata è stata la donna. O meglio, i suoi orgasmi.
Vaginale, uterino, clitorideo. Punti A, C, U, K e, infine, il tanto noto punto G.
Quella “monetina" sensibile alle pressione e fonte di piacere, che è stata collocata nell’uretra pelvica femminile.
Se ce l’hai hai l’orgasmo a portata di vagina, se non ce l’hai puoi addirittura fartelo impiantare. Per lo meno stando alle parole del medico Adam Ostrzenski che in Polonia propone dubbiosi interventi chirurgici per “installare” di punto G nelle donne che ne sarebbero sprovviste.
Il dilemma, o meglio il G-lemma, resta però aperto. Il punto G esiste oppure no?
Fin qui sono stati tutti bravi a teorizzare miti sulla vagina, ma quanto a dimostrazioni scientifiche ancora c’è poco. O niente. In compenso il business costruito intorno è enorme: interviste, libri di autoconoscenza, corsi sul piacere, sexy boys per accompagnarci nella completezza orgasmica. Era esattamente il 1950 quando Grafenberg usò il termine G-spot, inaugurando quello che sarebbe diventato un mercato multimilionario attorno al piacere femminile.
Poi sarà che ci siamo emancipate, sarà che il punto G è passato di moda, sarà che i vibratori hanno fatto “il botto”.
Fatto sta che le ultime ricerche del Centro italiano di sessuologia ne hanno smentito l’esistenza, con un intervento pubblicato su Clinical Anatomy. L’obiezione principale è che il punto G non sia mai stato fotografato e che tutte le precedenti ricerche si siano basate su auto-valutazioni fatte da donne sulla propria sessualità. Infine, un’altra domanda dovremmo porcela.
Perché proprio le donne avrebbero il punto G e tante altre etichette sessuali, e gli uomini no?
Perché nessuno si è mai focalizzato con impegno sulla ricerca di un “punto di piacere superiore” maschile? E’ possibile che anche gli uomini abbiano orgasmi diversi? La legge sessuale dovrebbe essere uguale per tutti. Caro Freud, ne avremmo tante (ma tante) da chiederti.
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