Quando restare incinta diventa un'obiettivo e non più un desiderio, le possibilità di gravidanza si riducono. Ecco come continuare ad amarsi anche nell’attesa.
Quando restare incinta diventa un'obiettivo e non più un desiderio, le possibilità di gravidanza si riducono. Ecco come continuare ad amarsi anche nell’attesa.Stimolazioni ormonali, terapie combinate, giorni fertili in agenda, correzione dell’alimentazione. Tanto impegno e molta (forse troppa) buona volontà. Ci sono volte in cui all’interno della coppia si desidera con tutto il cuore l’arrivo di un figlio che in realtà non "vuole" arrivare.
Allora, ci si dà da fare. Ci si interroga, si cerca di capire il perché e il "per come”.
Si interpellano medici e specialisti. Si fanno analisi, si ricorre a cure che, a volte, sembrano non sortire effetti. Se non quello di buttar giù l’entusiasmo dei partner che si trovano a fare i conti con una realtà apparentemente arida, che non vuole donare loro ciò di cui hanno bisogno.
Quando si desidera un figlio che non arriva e non sussistono motivazioni oggettive o mediche che giustifichino il ritardo, è importante continuare a preservare la fede e a nutrire il desiderio.
Spesso, invece, ci si intestardisce sul problema e rimanere incinta diventa, per noi donne, un obiettivo e una prestazione piuttosto che una missione e un desiderio, come dovrebbe essere.
Allora ecco che sale lo stress, nella coppia e dentro di noi
Una recente ricerca condotta dalla Ohio State University sul rapporto tra stress e infertilità, ha rilevato come il primo interferisca direttamente sulla gravidanza, riducendone le possibilità. Quando avere un figlio diventa un’ossessione, aumenta la presenza nel sangue di sostanze che agiscono sul corretto svolgimento dell’ovulazione e che possono, persino, raddoppiare il rischio di sterilità.
Anche il supporto e la vicinanza affettiva del partner diventano nell’attesa fondamentali. E’ importante restare uniti e, nonostante tutto, continuare ad amarsi.
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