Abbiamo chiesto a una delle attrici più trasversali ed eccentriche del settore di darci la sua definizione di pornografia.
Abbiamo chiesto a una delle attrici più trasversali ed eccentriche del settore di darci la sua definizione di pornografia.Il sesso è un atto che può essere condito da molti ingredienti: fantasia, intimità, emozione e anche pornografia. Siamo abituati a vedere come legati a doppio filo questi due concetti, ma nella società contemporanea il ventaglio di cose e situazioni che possono essere definite pornografiche si è molto ampliato. Anche la ricerca continua dell'orrore, di intrattenimento televisivo o di qualsiasi altro genere, col solo fine del piacere e dell'alienazione, possono diventare, in qualche modo, "pornografici".
Secondo il vocabolario Treccani il termine pornografia (dal francese pornographie, dal greco πόρνη, "prostituta", e γραϕία, "scritto") sta a indicare la trattazione oppure la rappresentazione, attraverso racconti, fumetti, fotografie, film, spettacoli di soggetti o immagini osceni, effettuata allo scopo precipuo di stimolare eroticamente il lettore o lo spettatore.
Cosa significa pornografia secondo Valentina Nappi
Nel suo speech al TedxBari 2018 Valentina Nappi, celebre pornostar ma anche contributor per MicroMega e voce fuori dal coro nel suo mondo professionale, ha parlato di porno come eterotopia, uno spazio dai confini delimitati entro cui sono sospese, trasformate o anche invertite le regole, prassi e aspettative esistenti nello spazio comune.
Il porno cerca di invadere lo spazio comune, tendenza spesso stigmatizzata dalla società civile. Secondo Nappi tale tendenza va invece incoraggiata se si vuole che il porno entri in un gioco dialettico di critica razionale della vita “normale”, funzionale alla trasformazione reale della società.
Per il Vocabolario delle Celebrità abbiamo chiesto a Valentina Nappi cos'è, secondo lei, la pornografia.
La sua definizione di pornografia
Non esiste un solo concetto, e dunque una sola definizione, di pornografia. Potrei dire che la pornografia è, o meglio dovrebbe essere, la modernità tecnica applicata alla sessualità. Oppure che la pornografia è l'insieme di quelle rappresentazioni la cui diffusione negli spazi pubblici— nello spazio comune, usuale— viene fortemente limitata (in nessun paese del mondo, nemmeno in quelli occidentali più avanzati, sarebbe ad esempio accettata la proiezione di un video di sesso esplicito su un pannello gigante in una piazza importante della capitale).
Si possono dare insomma varie definizioni, e trovo onestamente difficile anche solo individuare dei tratti comuni. Forse un'idea per una definizione generale può nascere da considerazioni circa il rapporto— che è un rapporto non banale — fra modernità e idea di limite.
Quando pensa a "pornografia" qual è la parola o l'aggettivo che vi associa nella sua mente?
Forse "tecnica", perché la pornografia è innanzitutto de-incantamento e tecnicalizzazione.
Cosa pensa sia pornografico oggi?
Tante cose: dalle "bambole gonfiabili" ipertecnologiche alle bambine cinesi geneticamente modificate...
Secondo lei il porno può cambiare in meglio la società?
Dipende da cosa intendiamo per "in meglio". Il porno è un fattore di secolarizzazione: tale processo è auspicabile per me, un po' meno per la Chiesa cattolica.
Come vede il futuro del porno?
Ci saranno realtà virtuale, videogiochi, super "bambole gonfiabili" e tanta intelligenza artificiale.
Foto apertura: Facebook Valentina Nappi