Capita più o meno a tutti, almeno una volta nella vita di essere attratti da chi non ci vuole: ma perché? Cerchiamo di capirlo.
Capita più o meno a tutti, almeno una volta nella vita di essere attratti da chi non ci vuole: ma perché? Cerchiamo di capirlo.Eccoci arrivate in quella parte della storia in cui potremmo stare bene: avere un bravo ragazzo al nostro fianco. Una sorta di principe, che se non è azzurro, potrebbe essere anche di altri colori. Che importa, quello che conta è che ci faccia stare bene. E invece no. Siamo donne. Se non ci complichiamo la vita in un nanosecondo non va bene.
Perché alla fine è proprio lui quello che ci piace più di tutti: quello che manda tutti i nostri neuroni in collisione e ci fa stare molto molto male. Nonostante questo, non ci arrendiamo, anzi: il nostro desiderio nei suoi confronti cresce sempre di più. Ma perché siamo attratti dalle persone sbagliate? Perché siamo attratti da ciò che non possiamo avere per come vogliamo (e che ci fa del male sia fisicamente che mentalmente)? Ecco le motivazioni psicologiche dietro questo momento di follia esistenziale.
Innamorarsi della persona (sbagliata) che ci tratta male: perché succede
Non si tratta di masochismo allo stato puro: quel momento in cui decidi di soffrire e di perdere tempo dietro allo stronzo di turno, ha delle motivazioni psicologiche ben precise. Mai sentito parlare della cosiddetta sindrome della crocerossina? Il meccanismo che si innesca è il seguente: la donna in questione (noi in un momento preciso della nostra vita, presente, passato o indubbiamente futuro) si mette in testa che lui la tratta male, è vero, ma cambierà. Il suo atteggiamento da spaccone sarà trasformato in qualcosa di più docile, mansueto e bonaccione proprio dalla lei/te che sta vivendo questo incubo.
Uno studio recente ha, però, messo in luce un meccanismo ancora più intricato, che difficilmente riusciremo a controllare: l’uomo duro e col fascino da ragazzaccio ci attrae perché mette in moto i recettori del sesso. In pratica, il suo atteggiamento viene percepito come sinonimo della presenza di geni utili per la procreazione. In altri termini, siamo disposte a star male a tutti i costi perché percepiamo che alla fine avremo una ricompensa "di un certo livello".
Adesso le cose sono due: o la smettiamo di nostra spontanea iniziativa di soccombere alla dittatura della vagina, o ci facciamo vedere da uno bravo.