Mai rinfacciare all’altro di non aver inviato un messaggio che, però, neanche tu hai scritto
Mai rinfacciare all’altro di non aver inviato un messaggio che, però, neanche tu hai scrittoSono le 8.29 del mattino. Ti svegli e nessuna notifica su WhatsApp.
Controlli il suo ultimo accesso: risale alle 8.26
In pratica si è svegliato e, nella tua testa, ha osato fare colazione senza calcolarti. “Molto bene! Non mi ha mandato neanche il messaggio del buongiorno”. Ti presento il dramma dell’ultimo accesso.
Inizia a salirti il nervoso.
Ma non hai intenzione di scrivergli quale sia il problema (di cui, al momento ignora l’esistenza!). Ti comprimi e inizi a formulare le “ipotesi” di questa imperdonabile mancanza.
Da “Non è più preso come prima” a “Ormai mi dà per scontata” fino ad arrivare allo scenario più melodrammatico: “Ha in testa un’altra”.
La tecnologia ha reso più agevoli le comunicazioni di coppia ma ha “storpiato” la naturalezza con cui uno dovrebbe cercarsi.
Ormai non esiste più il “ti cerco perché mi va di cercarti”: piuttosto è la volta del “ti cerco per controllarti”. O peggio: “non ti cerco finché non mi cerchi tu”.
La spontaneità lascia il posto alla strategia e l’ultimo accesso, troppo spesso, incasina le nostre giornate. “Perché non gli scrivi tu, scusa?”, ti dice un’amica. “Aspetta e vedi tra quanto ti scrive”, ti consiglia un’altra. Quanto a te, nella tua mente si sono ormai attorcigliati talmente tanti pensieri che non riesci a fare la cosa più naturale: dirgli “mi è mancato il tuo buongiorno stamattina”.
Dove è scritto che chi si sveglia prima ha l’obbligo di inviare il buongiorno?
Tanto vale rimuovere l’opzione dell’ultimo accesso, se non sei in grado razionalmente di gestirlo. Quanto meno risparmierai scenate senza senso a lui e metà giornata persa in vaneggiamenti e paranoie a te stessa. Prova, poi, a metterti nei panni dell’altro. Se accadesse a te di subire un rimprovero così forte dal partner per un buongiorno che non hai scritto, come ci rimarresti? Probabilmente senza parole.
Mai rinfacciare all’altro ciò che non vorresti fosse rinfacciato a te.
Ma, soprattutto, mai incolpare qualcuno di non aver fatto un gesto che, neanche tu, fino a prova contraria, hai fatto. Occhio per occhio, mente per mente: fai prima i conti con te stessa (e con i tuoi melodrammi), poi con il partner.
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