A volte abbiamo paura di perdere l’altro e proiettiamo su di lui le nostre preoccupazioni.
A volte abbiamo paura di perdere l’altro e proiettiamo su di lui le nostre preoccupazioni.“Ho una strana sensazione”. Noi donne lo diciamo spesso: qualche volte ci azzecchiamo, altre volte “toppiamo”. L’intuito è un’abilità tipicamente femminile e gioca a nostro vantaggio, quando vediamo le persone e le vicende intorno a noi in modo pulito e trasparente.
Siamo serene, in compagnia del partner e, di punto in bianco, lo percepiamo diverso come se non ci stesse dicendo qualcosa.
Magari proviamo a parlargliene e lui si apre. Oppure, appena gli facciamo notare che “c’è qualcosa di strano”, lui si chiude a riccio o, peggio ancora, nega la nostra intuizione: “No, va tutto bene”, “Sono solo stanco”, “Ho dei pensieri di lavoro in testa”. Ci dice di non preoccuparci e che nulla tra noi e lui è cambiato. Fino a quando, da lì a poco tempo, ecco che accade proprio quello che avevamo presagito.
Il punto è che non sempre il momento in cui sentiamo la verità di “qualcosa” coincide con il tempo dell’altro e con la sua disponibilità a parlarne.
La nostra consapevolezza giocherà allora un ruolo determinante. Per prima cosa dovremmo chiederci se a guidarci sia qualcosa di profondo e naturale, che non parte dalla testa ma dal cuore e dalla pancia.
A volte insistere su una sensazione non serve a nulla: se lui non vuole dirci cosa sta accadendo, non arriveremo ad alcun dialogo autentico.
Ma se abbiamo la certezza che a muoverci sia una sensazione e non una paura, possiamo aspettare i tempi del partner e, dal nostro lato, aspettarci di tutto.
Altre volte invece siamo talmente preoccupate, o spaventate al pensiero che il rapporto possa rovinarsi, da proiettare sull’altro le nostre paure senza accorgercene.
Allora vediamo ciò che non vorremmo vedere ma a cui non possiamo fare di pensare. “Avrà un’altra”, “Vuole lasciarmi”, “Non si sente più attratto da me”. Magari davvero non c’è nulla e siamo soltanto noi a vedere una catastrofe in arrivo. Magari lui è semplicemente stanco e interpretiamo la stanchezza come un segnale di allontanamento. Se il nostro presentimento viene sinceramente smentito, ecco però che ci sentiamo "prese per il naso".
Allora a chiuderci siamo noi: ci chiudiamo rispetto alle nostre emozioni, a quelle del partner e alla realtà dei fatti.
Quando scambiamo per sesto senso le nostre paure, facciamo confusione e mescoliamo realtà affettiva con la dimensione mentale. Percepiamo la nostra relazione in base a quel che abbiamo nella testa e smettiamo di "sentire" per la paura di scoprire qualcosa che ci ferisca.
Distinguere tra sensazioni e paure è fondamentale se non vogliamo finire in un vortice di paranoie che disturbano l’armonia di coppia e il nostro equilibrio.
La figura del partner può rivelarsi anche qui importante: se avremo accanto qualcuno che reagisce in modo scontroso di fronte a una nostra preoccupazione, non saremo incoraggiate a parlarne. Se, al contrario, il partner accoglie quella paura con tenerezza e comprensione, potremo esplorare le nostre apparenti sensazioni insieme all’altro. E smascherale così per quello che erano: piccole e grandi paure, con un loro senso ma senza fondamento.
Foto @ Victor Koldunov | Fotolia.com
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