Ecco i principali motivi per cui a volte evitiamo di affrontare un tradimento, anche quando è palese che sia un problema reale.
Ecco i principali motivi per cui a volte evitiamo di affrontare un tradimento, anche quando è palese che sia un problema reale.Generalmente, quando si subisce un tradimento, chi viene tradito è la vittima e chi tradisce l'unico colpevole. Ci sono, però, situazioni in cui benché ci ritroviamo ad essere “vittime” di un tradimento continuativo ma non facciamo nulla per uscire da questo status. Anzi: anche se sappiamo che lui ci sta tradendo, non vogliamo ammetterlo e preferiamo ignorare le cose piuttosto che cambiarle. Allora diventiamo anche noi responsabili. Come mai però evitiamo di affrontare il tradimento? Vediamo insieme i motivi più frequenti.
Primo tra tutti la paura del cambiamento e dell’abbandono.
“Sai, ho saputo che mi tradisci. Ti va di parlarne mentre beviamo un caffè?” è un commento poco plausibile per aprire un confronto così delicato. Anche se affrontare il tradimento con il dialogo non vuol dire necessariamente lasciarsi, la fine della relazione resta comunque uno degli esiti possibili. A volte, per timore di essere abbandonate, preferiamo restare in un problema anziché provare a uscirne. Vorremmo parlarne con lui ma ci sentiamo troppo deboli per farlo da sole. In questi casi può esser bene rivolgersi a un counselor o uno psicologo per avere un supporto.
Un altro motivo può essere dato da una eccessiva razionalità e da un senso di sacrificio che supera l’amor proprio.
“Abbiamo una famiglia”, “abbiamo dei programmi”, “come posso buttare all’aria tutto quello che abbiamo passato insieme?”: iniziamo a incolparci ancora prima di aprire l’argomento. Ci auto-sabotiamo e accantoniamo i nostri bisogni affettivi per non smuovere una apparente situazione di coppia (o di famiglia) armoniosa. Se non si ha la fortuna di avere accanto un’amica o un parente che ci apra con delicatezza gli occhi, si rischia di restare stagnate in un groviglio di emozioni represse che, oltre a uno sfaldamento della relazione, possono portare a un calo di autostima ed energie.
Un altro motivo, che porta a non voler vedere "le corna", è la serenità data dalla cosiddetta confort zone, in particolare se legata a questioni di potere economico.
Ci sono donne che riescono a mettere in secondo piano la dimensione emotiva per dare priorità a quella materiale e utilitaristica. Per la serie: “con lui ho tutto: chi me lo fa fare a lasciarlo?”. Per questa categoria femminile non esistono consigli o soluzioni utili se non quella di lavare la propria coscienza in un secchio e domandarsi che cosa renda realmente felici.
Infine ci sono donne che reagiscono al tradimento ma nel modo sbagliato.
Per esempio, tradiscono a loro volta. Cercano di farla pagare al partner o di sfogare la rabbia in altri canali. Così facendo però alimentano il problema e la distanza con l’altro anziché indagarla per ridurla. O, quanto meno, per venirne a capo. Insomma, non svegliate la donna che è stata tradita o, se proprio volete, fatelo con delicatezza: la cosa migliore è che ci pensi da sé. Anche perchè sarebbe perfettamente in grado di cavarsela, se soltanto volesse.
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