Le "parole di troppo" non sempre sono quelle negative. A volte sono le positive a mettere paura.
Le "parole di troppo" non sempre sono quelle negative. A volte sono le positive a mettere paura.Ci sono parole che avvicinano e parole che allontanano. Generalmente identifichiamo con le prime quelle positive: “voglio stare con te”, “sei una cosa preziosa per me”, “quando non ti vedo mi manchi”, etc etc. Mentre ricolleghiamo le espressioni offensive alle seconde: “mi hai rovinato la vita”, “mi chiedo che cosa ci stia a fare con te”, “non mi capisci mai”. Ma non va sempre così.
Ci sono casi e casi, parole e parole. E, soprattutto, partner e partner.
C’è il partner che, per esempio, non ama la schiettezza e preferisce la formalità: quella che da lui viene etichettata come “educazione”. Sarà allora difficile sviluppare un dialogo libero. E quelle parole educate potrebbero finire ad allontanare - anziché avvicinare - la coppia.
Oppure c’è il partner che non regge i sentimenti, le dichiarazioni forti: quelle di pancia, che ti nascono da dentro e che condividi con spontaneità.
Allora anche un “mi piaci un sacco” può farlo scappare. Figuriamoci un “ti amo”. Perché si sente pressato. Perché non sa quello che vuole, per lo meno a parole. Perché ti vede più presa di quanto lo sia lui.
Quando le parole positive allontano l’altro, dovremmo essere noi le prime a prendere distanza. Per vederci meglio e farci una domanda: ma io, a chi sto parlando?
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