Opporsi, litigare, aspettarsi le scuse dell’altro. Nella convinzione di aver ragione. Ma quanto conta sentirsi dire “hai ragione tu” dopo un litigio?
Opporsi, litigare, aspettarsi le scuse dell’altro. Nella convinzione di aver ragione. Ma quanto conta sentirsi dire “hai ragione tu” dopo un litigio?Le discussioni accendono la coppia, si dice. Ma lo sono anche i punti di incontro mancati, dove ci si ritrova per discutere. Per venire allo scontro. Per urtarsi a vicenda, mostrando l’uno all’altro le proprie motivazioni.
Alcuni litigi potrebbero andare avanti all’infinito, se uno dei due partner non fosse più saggio dell’altro.
E se non interrompesse la diatriba, alzando la bandiera gialla, quella della pausa. Perché a volte fare la pace (con la bandiera bianca) è difficile. Complicato. Soprattutto quando si pretende di avere ragione o quando si esigono le scuse dall’altra parte.
Ma quanto conta sentirsi dire “hai ragione tu”?
Chiediamoci quanto ci sia di amore e quanto, invece, di narcisismo in questo riconoscimento.
Le ragioni non contano nelle relazioni: quel che conta è superare il blocco di volerle avere a tutti i costi.
Impuntarsi è una priorità dell’ “ego”, della nostra parte concentrata sull’approvazione esterna. La prossima volta in cui discutiamo con il partner proviamo a vedere cosa accade dentro di noi: qual è il bisogno che non stiamo ascoltando e che cosa ci sta ferendo? Potremmo scoprirci più desiderose di un abbraccio che di un trofeo assegnato per aver detto solo le parole "più potenti".
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