Le relazioni ai tempi dei social network, ovvero come ci allontaniamo l’un l’altro guardandoci attraverso uno schermo.
Le relazioni ai tempi dei social network, ovvero come ci allontaniamo l’un l’altro guardandoci attraverso uno schermo.Sono seduta sul divano al termine di una giornata di lavoro. Lui è accanto a me. Dovremmo avere la voglia di parlare e di raccontarci cosa ne è stato delle nostre vite durante le ore in cui non ci siamo visti. Invece siamo a pochi centimetri l’uno dall’altro e non ci stiamo neanche guardando. I nostri sguardi sono concentrati sullo schermo del cellulare. L’indice scorre velocemente il feed di Instagram. Ci si sofferma sui dettagli, si fa qualche commento mostrando all’altro la foto di amici che non vediamo più da anni, ormai.
Mi chiedo cosa ci sia successo. Cosa ne è stato del bisogno di condividere la vita reale, quella vissuta da noi e non dagli altri. Mi chiedo se anche alle altre coppie che conosco capiti la stessa cosa e mi ritrovo catapultata a un appuntamento nei primi anni 2000, quando i cellulari erano solo un privilegio per pochi e dal vivo ci si facevano risate e chiacchiere. E il dito indice serviva solo a disegnare i contorni delle labbra dell’altro, prima di dargli il primo bacio.
Le relazioni ai tempi dei social network
Foto: via GIPHY
C’era una volta un’epoca in cui esisteva un’unica forma di dipendenza: quella dal proprio innamorato. Niente ansia da batteria scarica o connessione assente. O, peggio ancora, da “ho finito i giga, sono nervoso, ti prego non parliamo fino a quando non trovo un wifi gratuito nei paraggi”. Non è una mia percezione.
Questo continuo bazzicare tra i profili degli altri, tutti questi questi cuori virtuali che spargiamo quasi come un obbligo verso chissà chi, ci fanno sentire più distanti. Come se parlassimo la stessa lingua, ma non riuscissimo più a capirci. Lo conferma anche uno studio di Found, una società di Digital Pr e marketing. I social allontanano il 53% delle coppie. Aumentano i tradimenti del 41%. Creano sfiducia data dalla sempre più consueta mancanza di dialogo.
E se i social fossero solo il sintomo?
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La verità è che è facile dare la colpa ai social network. Perché se volessimo parlare, se occhi negli occhi fosse un obiettivo da recuperare, un desiderio sopito, ma ancora esistente, un modo lo troveremmo. Un modo per tornare ad ascoltarci. Senza pensare a quale post di turno potremmo esserci persi nel frattempo.
Forse i social network sono, per molte coppie, un rifugio. La stanza nella quale ci si nasconde per non ammettere che si vorrebbe essere altrove, in quel momento. L’incomunicabilità tradotta in clic. Trasformata in vuoto trascorrere nel tempo a scrollare pagine e pagine senza un senso. L’incapacità di dire “non mi piaci più” e, nel mentre, riempire di pollici in su l’ego di persone che a malapena si ricordano il nostro nome.