Whatsapp ti ha reso smartphone dipendente? Flusso di chat continuo e botta e risposta senza sosta? Forse è il caso di regolarsi, vediamo come.
Whatsapp ti ha reso smartphone dipendente? Flusso di chat continuo e botta e risposta senza sosta? Forse è il caso di regolarsi, vediamo come.Il web 2.0 e le app hanno letteralmente fatto esplodere il modo di comunicare: chat, social media e dintorni ci permettono di contattare chi vogliamo quando lo vogliamo senza soluzione di continuità. Ma non è un po' troppo?
E' importante cercare di seguire una sorta di galateo ai tempi di Whatsapp, per non essere invadenti e per rispettare la privacy di ognuno. Ecco alcuni consigli.
Se chiamate non scrivete e viceversa, o almeno provateci
Il primo livello della comunicazione non dal vivo è la telefonata: questa è utile per riscontri immediati e per le chiacchere, quindi con persone con cui si è in confidenza. Evitare telefonate multiple, a ore pasti e di sera.
L'sms ha un costo, quindi al giorno d'oggi è più "ufficiale" di una chat come può essere Whatsapp che non ha costi ed è più immediato e informale. Quest'ultimo, inoltre, offre la possibilità di vedere se il messaggio è stato consegnato, se la persona a cui scrivere è online o sta digitando e quindi una tracciabilità in tempo reale: è fondamentale non abusarne. Messaggi come "hai letto?", "perchè non rispondi?" e via dicendo creano confusione e talvolta spiacevoli inconvenienti; emoticon e abbreviazioni sono da usare solo con persone amiche.
La possibilità di essere rintracciati è importante ma non bisogna abusarne.
Per le comunicazioni lunghe e articolate utilizzate la mail, per segnalazioni o brevi saluti Facebook o i DM di Twitter possono andare bene; Skype, al contrario, sarebbe meglio usarlo solo con chi si conosce bene o per lavoro.
Insomma, i mezzi sono tantissimi, evitare di usarli tutti insieme in ogni situazione è una buona opzione. Imparare a scegliere quello giusto ancora meglio. D'altronde i grandi comunicatori devono sapere parlare con tutte le classi sociali in tutte le parti del mondo (il discorso lingua è a parte), adottiamo questo principio anche nell'era del 2.0.
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