Inaugurata il 7 novembre, la mostra Hayez porta per la prima volta a Milano le tre versioni del famoso "Bacio".
Inaugurata il 7 novembre, la mostra Hayez porta per la prima volta a Milano le tre versioni del famoso "Bacio".Fino al 21 febbraio 2016, alle Gallerie d'Italia di piazza della Scala a Milano, sarà visitabile la mostra dedicata a Francesco Hayez. Curata da Fernando Mazzocca e con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli, la mostra raccoglie circa 120 opere dell’artista.
A più di trent'anni dall'ultima rassegna milanese torna un'esposizione monografica dedicata al pittore veneziano grazie anche alla collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti e la Pinacoteca di Brera e le Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Per la prima volta sono esposte, una di fianco all'altra, le tre versioni del "Bacio": la prima, del 1859, è conservata nella Pinacoteca di Brera mentre le altre due, rispettivamente del 1861 e del 1867, provengono da collezioni private.
L’esposizione mostra la grandezza di Hayez nel padroneggiare diversi generi come il ritratto, la pittura storica e quella sacra, la mitologia, l’orientalismo e le composizioni di nudo femminile, rendendolo di fatto un interprete unico nel panorama del Romanticismo italiano ed europeo.
La mostra "Hayez" si snoda lungo i temi della malinconia e della meditazione seguendo un percorso cronologico, dagli anni della formazione neoclassica tra Venezia e Roma al movimento romantico a Milano.
Tra le opere esposte ci sono molti affreschi dell'artista, alcuni dei quali inediti o mai esposti e anche i dipinti "La morte di Abradate", "Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima crociata" e "I due Foscari".
La mostra alle Gallerie è un'occasione unica per conoscere quest'artista che, in quasi settant'anni di carriera, ha prodotto una quantità straordinaria di opere che hanno fatto la fortuna dell'Ottocento italiano.
Francesco Hayez, insieme a Verdi e Manzoni, può essere considerato un protagonista fondamentale del movimento Romantico e del Risorgimento e ha certamente contribuito all’unità culturale dell’Italia con le sue opere.
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