Nella città veneta, a palazzo Roverella, una mostra tematica che raccoglie numerosi artisti europei attivi all’alba del Novecento.
Lo hanno chiamato ‘secolo breve’, il XX secolo, così denso di avvenimenti e di idee. Tanto che anche l’arte ha riflettuto in modo forte le inquietudini e i dubbi del periodo. A Rovigo si è aperta il 14 febbraio, e rimarrà fino al 14 giugno, la mostra ‘Il demone della modernità. Pittori visionari all’alba del secolo breve’, dedicata a ciò che l’arte esprimeva negli anni in cui anche Freud aveva appena iniziato a scandagliare la psiche e l’animo umano.
L’esposizione comprende oltre 160 opere di artisti, che hanno cercato di illustrare gli incubi e i demoni che in quegli anni
a cavallo fra Ottocento e Novecento, suscitavano anche le nuove scoperte tecnologiche e il nuovo modo di concepire l’uomo e la modernità. Il percorso è suddiviso per aree tematiche, e la prima di queste si chiama ‘Sotto il segno di Lucifero’: l’arte classica viene vista sotto una luce nuova e le nuove macchine appena inventate suscitano interrogativi mai posti.